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L'Ue ci cambia colore: per illustrare il piano sulle future generazioni, ecco la foto dell'uomo di origine africana

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Gianluca Veneziani
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Scusate la franchezza, ma davvero è questa l'immagine dell'Europa? Davvero quest' uomo e suo figlio sintetizzano la storia millenaria, il presente e il destino del nostro continente? Avremmo seri dubbi a riguardo. Ma non la Commissione europea che su Instagram ha pubblicato la foto di un uomo di colore che stringe tra le braccia un bimbo, tenendo in mano la bandiera dell'Europa. L'immagine è associata alla didascalia «Think Future. Next Generation EU», con riferimento al piano di ripresa dell'Europa e alla generazione ventura che abiterà il continente. Il post ha suscitato lo sdegno di tanti cittadini che per ovvie ragioni non si sentono rappresentati dalla foto. Ma la Commissione, anziché accettare le critiche, ha polemizzato con loro, ricordando che «non tolleriamo commenti razzisti» (in molti casi si trattava solo di civile dissenso) e sostenendo che «la società europea è basata sulla diversità e questa è una forza». Ciò non ha placato l'indignazione degli utenti che, in migliaia, hanno fatto sentire la propria voce. Le reazioni andavano da «Ma è il profilo della Commissione europea o della Commissione nigeriana?» a «Questo è razzismo anti-bianchi», da «La foto esclude la maggioranza degli europei» a «Gli africani e gli asiatici non avrebbero mai fatto la stessa cosa con noi» fino agli appelli a «uscire dall'Ue». Né mancavano le opinioni di chi avvertiva: «Cari membri della Commissione, pensate che imponendo l'agenda della diversità state creando una società più tollerante? Non avete notato che ciò produce l'effetto opposto?». E come dargli torto?

 

 

CANCELLAZIONE
La cultura della diversità comporta la cancellazione violenta, oggi su foto e domani nella realtà, della cultura originaria che non è degna neppure di essere mostrata. È lo spirito della cancel culture che fa tabula rasa del passato, di ogni identità e tradizione radicata, dell'idea stessa di civiltà per produrne una dal nulla. E creare l'uomo nuovo abolendo quello vecchio. Che in tal caso è l'europeo bianco rimpiazzato dall'immigrato o da un suo discendente. Non siamo più al melting pot, alla mescolanza, alla contaminazione multietnica. Siamo un passo oltre: alla sostituzione e alla rimozione di chi c'era prima. L'obiettivo è dichiarato: trasformare l'Europa del futuro in un'Eurafrica, colonia del Continente Nero.

 

 

DEMOGRAFIA
Non è un caso che l'immagine sia abbinata al concetto della Nuova Generazione europea: dobbiamo riprogettare il nostro continente, è il messaggio, a livello non solo economico, ma anche demografico. Cambiarne i connotati, in tutti i sensi. C'è un intento programmatico, un piano di azione, un'ideologia proiettata verso un sol dell'avvenire. Non vi sta bene questa Europa? Peggio per voi, siete dei razzisti. Quando il razzismo, e lo capiscono anche i bimbi, non c'entra un fico secco. L'Europa che si vergogna della propria identità e ne progetta a tavolino una politicamente corretta e "colorata" fa il paio con l'Europa che, in nome della tolleranza, nega la più elementare libertà di espressione. Migliaia di commenti, denunciano gli utenti di Instagram, sono stati cancellati dalla Commissione perché non si conformavano al suo Pensiero Unico. Cioè agli "standard della comunità", intesa sia come social che come europea, intolleranti verso chi la pensa diversamente. Lasciateci aggiungere un ultimo paradosso. La Commissione che tanto blatera di un'Europa basata sulla diversità è guidata da una donna biondissima e di pelle chiara e da membri tutti di razza (è consentito dirlo?) caucasica. Ah, quanto è discriminatoria l'Ue. Urgono immediatamente delle quote nere, sennò grideremo al razzismo.

 

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