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Vittorio Feltri sul ritiro dall'Afghanistan: "Soldati allo sbaraglio, vent'anni a fare nulla"

 Vittorio Feltri

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Gli americani pare abbiano deciso di ritirarsi dall'Afghanistan dopo vent'anni, durante i quali non hanno combinato niente di determinante. Infatti i talebani, che erano il nemico da sconfiggere, perché proteggevano e incoraggiavano il terrorismo, continuano ad essere il pericolo pubblico numero uno per il loro disgraziato Paese. Due decenni di guerra o comunque di battaglie non hanno sortito un risultato apprezzabile. Come dire che la missione non è servita a qualcosa. Non è una nostra avventata opinione. Gli statunitensi stessi temono che dopo la loro partenza si tornerà allo statu quo ante nei territori afghani tuttora infestati da esaltati locali, sempre convinti che la religione musulmana sia più importante di qualsiasi legge laica. Non scopriamo niente di nuovo.

 

 

Semplicemente abbiamo la prova che la democrazia si può tentare di esportarla ma è impossibile pretendere che attecchisca in una Nazione primitiva, bigotta fino alla follia, più pronta ad eseguire gli ordini dispotici dei santoni che a conquistarsi la libertà. Su questo non ci sono dubbi. Ci si domanda piuttosto chi l'abbia fatto fare agli USA di recarsi in Asia, e di rimanerci quasi un quarto di secolo, con l'obiettivo di educare un popolo che considera gli occidentali carne da macello. Lo stesso interrogativo va rivolto ai governi italiani che hanno finanziato, saccheggiando il bilancio dello Stato, proprie spedizioni a Kabul e dintorni onde aiutare gli yankee a combinare nulla di concreto. Adesso, finalmente, anche le nostre truppe rientreranno in patria e la smetteremo non soltanto di sprecare denaro ma pure di mettere a rischio la vita dei soldati sventolanti la bandiera tricolore.

 

 

Naturalmente non ci sarà un politico di casa nostra che farà una interrogazione allo scopo di conoscere il motivo per cui abbiamo speso una fortuna nel tentativo velleitario di dare agli afghani un regime decente. Quando si tratta di buttare quattrini dalla finestra Roma non si tira mai indietro. Tanto, paghiamo noi. Da notare che i militari italiani, stando alla Costituzione, sono autorizzati a sparare solo nel caso in cui vengano aggrediti, ovvero sono abilitati esclusivamente a difendersi, mai ad attaccare. Quindi essi si sono trasferiti in Afghanistan per quattro lustri al fine di dedicarsi alla sussistenza, parente stretta delle vecchie crocerossine. Ultima considerazione amara, molto amara, 3500 soldati complessivamente sono morti ammazzati. Tuttavia di questo non frega un tubo a nessuno.

 

 

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