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Inps, il palazzo in pieno centro a meno di 100 euro nella Milano degli affitti folli

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Matteo Legnani
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Sei piani in cemento armato nudo, le finestre piccole e le griglie che nascondono i condizionatori dell'aria che paiono tante feritoie. A Milano il luogo-simbolo degli sprechi dell'Inps nella gestione del suo patrimonio immobiliare è lo stabile al civico 51 di Corso di Porta Romana, a pochi passi dalla Cerchia dei Navigli. Nel capoluogo lombardo l'Istituto vanta la proprietà di 297 immobili definiti come "abitazioni", 162 dei quali (il 55%) risultano "non utilizzati". Una parte consistente di questi numeri esce da lì, dal "fortino" di Porta Romana, dove l'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale possiede, stando ai dati 2019 (gli ultimi ufficiali disponibili) 90 appartamenti, oltre a un numero simile di pertinenze (cantine e box). Un numero calato in tre anni di 24 unità, che sono evidentemente state vendute.

 

 

Ma se nel 2016, su 114 appartamenti ne risultavano sfitti 19, ora la percentuale di abitazioni "non utilizzate" (secondo la terminologia ufficiale usata dall'Istituto) è assai più alta: 35 su 90, ovvero quasi il 40%. Il titolare della storica Ferramenta Spinardi, che si trova quasi di fronte al "fortino", conferma che «c'è molto turnover nello stabile. Lo so perchè tutti, dal 51, vengono qui a comprare maniglie, lampade, accessori e di clienti "storici" che abitino lì non ne abbiamo mai avuti». Sarà perché lo stabile è davvero brutto. Di certo, non per gli affitti che L'Inps fa pagare ai suoi inquilini. Scorrendo la lista dei "canoni con locazione attiva" relativa a Corso di Porta Romana 51, ci si trova di fronte a cifre persino al di sotto dei 2mila euro annui, con le quali a Milano si può pensare di affittare un box auto in una zona periferica, non un appartamento, pur piccolo che sia, in centro. In alcuni altri casi si sale a 5-6mila euro, mentre un solo appartamento spicca fra tutti coi suoi 13.825 euro di affitto annuo (1.152 euro al mese).

LA MISERIA DEI RICAVI
In tutto, secondo la tabella dei Canoni di locazione attiva, nel 2019 l'Inps ha "tirato su" dagli affitti degli appartamenti di Porta Romana 51 la miseria di 60.500 euro, cioè molto meno di quanto aveva ricavato nel 2016, quando dai 95 alloggi affittati aveva ricavato 101.000 euro. La media di ricavi per appartamento, comunque, è assai simile: erano 1.063 euro l'anno (88,50 euro al mese) nel 2016, 1.100 euro tondi (91,60 euro al mese) nel 2019. In quella zona, ovviamente, gli affitti chiesti dai privati sono tutt' altra cosa. Anzi, roba dell'altro mondo: basta scorrere gli annunci su un qualsiasi portale di compravendite immobiliari per trovare, in quello stesso tratto di corso di Porta Romana compreso tra la circonvallazione dei Navigli e largo Crocetta, un 50 metri quadrati "vuoto" per il quale sono richiesti 1334 euro al mese, un 76 metri quadrati "parzialmente arredato" da 2.000 euro al mese, un 75 metri quadrati "ristrutturato" che sta anch' esso a 2.000 euro al mese. Ovvero, tra le 15 e 20 volte quel che in media l'Inps incassa da ciascun suo appartamento.

 

 

Anche i privati che possiedono abitazioni nel "fortino", li affittano a cifre dieci più alte di quelle dell'Istituto di Previdenza. Sempre dando un'occhiata su internet, si può trovare un "bilocale, 65mq, arredato" per il quale chiedono 1.100 euro al mese (casa.it), e un "60mq ristrutturato e arredato" che viene a 1.000 euro tondi al mese (bakeka.it). Il sito specializzato borsinoimmobiliare.it parla chiaro: per gli appartamenti in stabili di fascia "media" in zona Porta Romana/Crocetta, le quotazioni vanno dai 16,50 ai 21,50 euro al metro quadro al mese. Tradotto: da 990 euro a 1.300 euro al mese per un appartamento di 60metri quadrati. Restando in pieno centro a Milano, ma spostandosi in una zona ancora più prestigiosa e costosa, un altro caso che grida vendetta è quello degli appartamenti che l'Istituto possiede al civico 34 di via Carducci, a cento metri dalla basilica di Sant' Ambrogio.

Anche, qui, come in Porta Romana, lo stabile è un pugno in un occhio. Qualche cultore dell'architettura potrebbe associarlo allo stile brutalista che era in voga negli anni '50 e '60, ma nelle condizioni in cui è oggi lo si può definire semplicemente brutto, annerito dallo smog di una delle vie più trafficate del centro città e con bizzarre tende parasole rosse che penzolano, sbrindellate, dalla gran parte delle lunghe e strette finestre. Qui gli appartamenti e uffici di proprietà Inps sono in tutto 18, undici dei quali "non utilizzati". Al piano terra su strada ci sono due locali commerciali che nel 2019 risultavano dai "in uso a titolo oneroso a privato", ovvero affittati, mentre oggi uno dei due ha alle vetrine enormi cartelli "svuoto tutto" ed è effettivamente vuoto.

CONFRONTO IMPIETOSO
Dai sette appartamenti affittati, Inps ricava 68.350 euro l'anno (ovvero più che dai 55 alloggi in Porta Romana), con il più caro che sta a 22.833 euro l'anno. Seguono due altri alloggi a 18.900 euro e 15.350 euro l'anno, dopo di che si precipita a 4.600, 3.200, 1.830 e 1.665 euro l'anno. Non conoscendo la superficie dei tre più costosi alloggi, è impossibile conoscerne il costo al metro quadrato, e quindi in che proporzioni il canone di locazione sia al di sotto di quello di mercato. Ma l'affitto in valori assoluti degli altri è talmente irrisorio, in quella che è una delle zone più lussuose e costose della città, da spingere a confrontare le cifre con quanto ilborsinoimmobiliare.it dice sul costo al metro quadro per l'affitto non di un appartamento, ma di un box auto in zona: da 9 a 13 euro al metro quadro al mese, ovvero (considerando in 15mq la dimensione di un box medio) da 1.620 a 2.340 euro l'anno. Tradotto: abitare in due degli appartamenti Inps in via Carducci 34 è più conveniente che mettere l'auto al coperto in un "bel" box nella stessa zona.

 

 

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