Filippo di Edimburgo, i giornali italiani e l'elogio sessista per il principe consorte
«L'uomo che visse all'ombra della regina», «Sempre un passo dietro la regina». Ci mancava solo che scrivessero «Il cavalier servente di Elisabetta» o «L'utile idiota della Corona» e il ritratto poco regale del principe Filippo, appena scomparso, era completo. Nel tratteggiare il suo profilo i giornaloni hanno avuto lo stesso approccio irriguardoso che si ha verso tutti i maschi di secondo piano, i consorti di mogli più famose, belle, brave o ricche di loro, i piccoli (?) uomini che stanno dietro grandi donne.
Per la sola colpa, se tale può definirsi, di non essere celebri o affermati, essi vengono trattati alla stregua di accessori, di figure di contorno, di assistenti, accompagnatori, uomini giocattolo, old men o toy boy, a seconda dei casi. Il discredito cui sono soggetti i "mariti di" colpisce in modo indiscriminato coniugi di attrici, donne impegnate in politica, fashion blogger.
Si pensi al destino che spetta al consorte della Merkel, di cui pochi conoscono il nome (Joachim Sauer) e ancora meno l'aspetto, tanto da averlo ribattezzato "Il fantasma dell'Opera", viste le sue presenze pubbliche con la moglie solo ai concerti di musica classica. Non miglior sorte è quella del marito dell'attrice Cate Blanchett: lo sventurato, tale Andrew Upton, di mestiere scrittore, come ricorda Affari Italiani, viene puntualmente tagliato nelle foto insieme a lei, perché ignoto al grande pubblico. Una condizione di marginalità che ha conosciuto bene l'ex coniuge di Jennifer Aniston, l'attore Justin Theroux: anni vissuti all'ombra di lei e del di lei primo marito, il più che ingombrante Brad Pitt, fino alla decisione di chiudere la storia, avendo scoperto di non essere il protagonista ma solo una comparsa.
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E che dire dei compagni di vita della più premiata attrice e della più nota giornalista americane, Meryl Streep e Oprah Winfrey? Inutile perfino citare i loro nomi... I maligni in Italia attribuiscono un ruolo da sparring partner anche a Fedez che da qualche anno brillerebbe della luce riflessa dalla moglie Ferragni. Ma, si sa, sui maschi che stanno un passo indietro è lecito profferire cattiverie, tanto non è sessismo. Guai però a bollare con quel marchio una donna. Lo ha scoperto suo malgrado Amadeus allorché ha osato dire della fidanzata di Valentino Rossi, Francesca Sofia Novello, che «sa stare un passo indietro rispetto a un grande uomo». Apriti cielo. In quel caso fu il conduttore di Sanremo a rischiare di fare un passo indietro e di finire come il principe Filippo. Nell'ombra.