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Sostegni, elemosina di Stato solo per pagare le tasse: l'ipocrisia del governo

 Mario Draghi

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Il problema dei cosiddetti "sostegni", cioè dell'elemosina pubblica in favore di chi ha visto calare drammaticamente il proprio fatturato durante l'anno delle restrizioni, non sta solo nella misura striminzita di quel contributo: sta piuttosto nel fatto che esso tira a sostenere lo stesso sistema che ne determina la necessità. Per capirsi: serve a pagare tasse. 

Per quanto benvenuto, infatti, quel modesto introito dovrà essere adoperato dai percipienti per continuare a soddisfare le stesse richieste di uno stesso meccanismo impositivo e di prelievo, non certo per comprare beni, non certo per fare investimento produttivo. La mano pubblica che fa cadere qualche spicciolo a momentaneo beneficio delle classi produttive afflitte dall'epidemia (o per meglio dire dai discutibili provvedimenti che pretendevano di contenerla), è la stessa che nel rimarginarsi dell'infezione sospingerà quella gente verso la solita giungla di adempimenti e la abbandonerà nell'immutato girone trita-risorse che da trent' anni ci sbatte tra gli ultimi nelle graduatorie di crescita delle economie europee. 

Il percettore di quel pugno di soldi continuerà a essere tra i 10 milioni di italiani che mantengono gli altri 50; continuerà a trovare nell'amministrazione pubblica non l'interfaccia operativa per far andare spedita la propria attività, ma il sistematico motivo di ostacolo a che essa possa svolgersi secondo criteri di efficienza aziendale; continuerà, in una parola, a dover organizzare la propria iniziativa economica non ostante e anzi contro il complesso di impedimenti che lo fanno lavorare con un braccio legato e l'acqua fino al collo. 

Nessuno avrebbe potuto prevedere il Covid, ma chiunque avrebbe dovuto capire che esso si sarebbe abbattuto su un organismo assai più indifeso di molti altri, e cioè un sistema economico debilitato da decenni di cura assistenziale che ha sussidiato inefficienza e arretratezza, i veri corrispettivi del malinteso welfare italiano. La mancia di Stato ai produttori è l'emostatico sul sopracciglio lacerato del pugile all'angolo: non dura niente e l'altro continua a pestarlo.

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