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Coronavirus, Roberto Speranza e le 600mila dosi di vaccino regalate all'Europa: perché?

Roberto Speranza

Alessandro Gonzato
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L'Italia ha rinunciato a 574mila dosi di vaccino. Ci sarebbero spettate in base alla ripartizione decisa dall'Unione Europea per numero di abitanti e invece niente, le abbiamo lasciate ad altri. Nel documento che da qualche ora gira tra i diplomatici Ue si legge chiaramente che il governo, per il primo semestre, avrebbe potuto richiedere 34,5 milioni di fiale Pfizer ma s'è accontentato di 33 milioni 925mila 632. Abbiamo detto "no" a circa il 2% delle dosi, e il perché - chiaramente per inettitudine - dovrebbe spiegarcelo soprattutto il ministro della Salute Speranza, nefasto protagonista del governo Conte e incredibilmente riconfermato da Draghi. L'unica motivazione plausibile, per quanto folle, è che Roma l'abbia fatto per ragioni economiche preferendo puntare su Astrazeneca, peraltro boicottato per autolesionismo. Sta di fatto che Speranza, con la straordinaria collaborazione di Arcuri, ha confezionato l'ennesimo capolavoro. Con 574mila dosi, per intenderci, si potevano immunizzare con doppia somministrazione tutti gli abitanti del comune di Venezia, più di 4 volte quelli di Bergamo, idem per Salerno, Latina o Sassari.

 

 

DIETRO AL MAROCCO
Ma tant'è: nella vaccinazione siamo dietro al Marocco, alla Turchia, all'Ungheria, alla Serbia, ci ha raggiunti la Polonia, viaggiamo anni luce dietro al Cile eppure abbiamo preferito lasciare la nostra parte - così riporta il documento - a Malta che è già ampiamente in testa nella vaccinazione tra i Paesi Ue, alla Danimarca (la quale ha acquistato il 26,4% in più di quanto inizialmente pattuito), alla Germania (+11,2), alla Svezia (7,5), all'Olanda (4,1), alla Francia (2,7). Peggio di noi hanno fatto solo Lettonia, Croazia, Bulgaria, Estonia e Austria. Quest' ultima comunque ci ha superati nel numero di dosi somministrate per 100 abitanti. L'Ue ne ha inoculate circa 16, un terzo del Regno Unito e degli Usa. Va detto che il meccanismo che regola l'assegnazione delle dosi extra tra gli Stati Ue dovrebbe far sì che l'Italia riceva 10 milioni di fiale Pfizer supplementari nel secondo trimestre anziché nel terzo, e però finora le case farmaceutiche hanno disatteso in larga parte gli accordi, dunque non v' è la minima certezza di riuscire a recuperare i lotti regalati alle altre nazioni. Nel frattempo sentite Speranza, ieri, intervenuto all'incontro con Coldiretti e Filiera Italiana: «La pandemia non si è spenta, purtroppo lo dimostrano i numeri. Le prossime settimane ci mettono davanti a una doppia sfida: quella della vittoria contro l'epidemia (stando al suo libro non avremmo già dovuto vincerla da un pezzo?) e la programmazione del futuro del Paese».

 

 

AIUTI IMPROBABILI
Che sarà funereo, finché ci sarà Speranza. L'immunità di gregge è una chimera: altro che mezzo milione di iniezioni al giorno! L'Italia non è nemmeno capace di acquistare ciò che gli spetta di diritto. Bruxelles non fa di meglio ma non è una consolazione. L'agenzia di stampa Reuters ha diffuso la notizia secondo cui la Commissione Europea avrebbe chiesto a Nuova Delhi 10 milioni di dosi di vaccino Astrazeneca prodotte nel Serum Institute of India, il maggior produttore mondiale. Fonti del governo indiano hanno riferito che l'Ue starebbe insistendo da settimane per acquistarle. Incredibile: Bruxelles, fallita totalmente la campagna di approvvigionamento, vorrebbe a tutti i costi il siero di Oxford che ha osteggiato per settimane per ripicca nei confronti del Regno Unito. «Un ambasciatore Ue», hanno riferito le fonti del governo indiano, «ci ha scritto una lettera chiedendoci l'approvazione per l'esportazione». La mail sarebbe stata inviata 15 giorni fa. Bruxelles 13 mesi dopo l'inizio ufficiale della pandemia sta elemosinando 10 milioni di vaccini (quindi 5 milioni di immunizzazioni) a fronte di 450 milioni di abitanti. Solo Speranza poteva fare peggio.

 

 

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