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Reddito di cittadinanza, la rabbia di Filippo Facci: miliardi buttati via che servivano per il vaccino

Filippo Facci
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A prevenzione dell'ulcera, ci sono dei calcoli che è meglio non fare: uno riguarda i miliardi che lo stato italiano avrebbe potuto impiegare nell'acquisto di vaccini anziché scialacquarli in redditi di cittadinanza. Poi sì, certo, lo sappiamo, è in sede comunitaria che i vari burocrati hanno trattato l'acquisto dei vaccini con tempi e stili da suk nordafricano, facendoci scivolare assieme a tutto il Continente in fondo alla considerazione di Big Pharma. Ed è vero, è alla stessa sede comunitaria che restiamo giocoforza ancorati per migliorare le cose: non è che ciascuno Stato - tantomeno singola regione - possa mettersi a contrattare i propri vaccini per i fatti propri, comprendendo e decidendo che magari qualche euro in più si da principio poteva anche investirlo. Quindi è andata così, ora si può pretendere il dovuto perché è dovuto, ma non si può tornare indietro per aggiungere qualche spicciolo (qualche miliardo) in modo che il dovuto divenga ancora più dovuto, come è accaduto e accade alle nazioni che hanno sborsato di più (da subito) perché hanno capito che l'orecchio economico è l'unico da cui Big Pharma sente davvero bene. Però, quando vedi il numero di incredibili miliardi che viene gettato (ed è stato gettato) al vento di un assistenzialismo spesso truffaldino, e che si potrebbe definire a pioggia pulviscolare, ecco che ti girano. Forte.

 

 

NON BASTANO MAI
L'emergenza Covid infatti sta consumando ancora più in fretta del previsto le risorse previste per il reddito di cittadinanza: il decreto Sostegni ci ha infilato dentro un altro miliardo ma c'è da chiedersi quanto durerà. Stando alle ultime proiezioni, confermate dal Sole 24 ore, da qui al 2029 si parla di un'iniezione di altri 6-8 miliardi aggiuntivi, che diventerebbero una trentina (di miliardi) i fondi che sono già a disposizione per i prossimi otto anni, i quali a loro volta vanno aggiunti ai 12 già spesi secondo l'Inps dal 2019 a oggi. Facendo i conti della serva (che sono sempre per difetto) si superano i quaranta miliardi, una cifra che non risolverà la vita di nessuno ma avrebbero risolto la morte (impedita) di chissà quanti italiani: perché con cifre del genere, oggi, affogheremmo nei vaccini, avremmo alla porta la fila dei funzionari di Big Pharma per inocularci vaccini appog giando il gomito su un cuscino di velluto mentre le infermiere fanno la danza del ventre. Che poi non sono solo miliardi teoricamente sottratti ai vaccini di per loro, ma sottratti anche ai sostegni da dare alle categorie messe in ginocchio dalla pandemia, ai costosi piani vaccinali da irrobustire, agli ammortizzatori sociali (quelli veri, quelli seri) da rivedere. Intanto che fanno i percettori del Reddito? Aumentano. Di numero. Le limitazioni al lavoro e alla circolazione danno tutto il tempo di espletare le pratiche necessarie: vale per i bisognosi e per i (tanti) truffatori. Tra le ipotesi deliranti: ammorbidire od abbassare il requisito dei dieci anni di residenza oppure continuare a elargire il sussidio anche se frattanto il beneficiario trovasse dei lavori che per definizione sarebbero «temporanei». In confronto, stando alle cifre, gli aiuti alle imprese e alle famiglie che il premier Mario Draghi ha già preventivato di accantonare per aprile, in confronto, sembrano poca cosa: 15-20 miliardi.

 

 

SI CORRE AI RIPARI?
Da quanto inteso c'è anche chi si è reso conto della voragine in cui stiamo precipitando e preventiva una razionalizzazione del reddito (parole, per ora) ed è allo studio un Comitato scientifico (mancava) che valuti i flop e le utilità del reddito, questo a margine del fallimento (a dir poco) dei sussidiari «centri per l'impiego» che non hanno impiegato praticamente nessuno. Lasciando da parte le proiezioni a lungo termine, che è roba da star male, vediamo che per il 2021-2022 sono già a disposizione 16 intoccabili miliardi totali. La consapevolezza che la situazione è evidentemente sfuggita di mano, assieme a quella che tra i percettori figura una quantità incredibile di truffatori e fancazzisti e delinquenti professionisti, non ha modificato sostanzialmente il quadro. Ogni tanto salta fuori qualche truffa (sui giornali) ma la maggioranza (tante, tantissime) vengono scoperte per caso o per indagini della magistratura, la quale, pure, procede a marce ridotte. Intanto per curare e prevenire la pandemia si diventa pazzi per cercare i soldi che servono.

 

 

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