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DiMartedì, Pietro Senaldi e il paradosso che manda in tilt la sinistra: "Chi critica le regioni deve dire anche fuori dall'Europa"

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Tutti contro le regioni, soprattutto la Lombardia a guida centrodestra. E Pietro Senaldi, ospite di Giovanni Floris a DiMartedì, smaschera l'ipocrisia della sinistra. "Se la pandemia ha dimostrato che hanno fallito le regioni, ha dimostrato che ha fallito anche l'Europa. E allora chi dice niente autonomia alle regioni dovrebbe dire anche fuori dall'Europa". 

 

 

 

 

"Sa perché è un'estremizzazione? - ribatte il segretario della Cgil Fausto Landini, arrampicandosi sugli specchi -. Il problema vero non è che ha fallito l'Europa, è che l'Europa non c'è". "E allora tanto vale uscire", ribatte il direttore dei Libero. "Ho la sensazione - prosegue il sindacalista 'rosso' - che la multinazionale abbia venduto lo stesso vaccino tre volte a tre soggetti diversi, e il problema vero è non che c'è troppa Europa, ma che ce n'è troppo poca".

 

 

 

 

 

Un  motivetto buono per ogni stagione e ogni crisi "strutturale" a cui è andata incontro l'Unione europea, dalla crisi economica-finanziaria della Grecia a quella politica dei rapporti con Russia, Cina e Stati Uniti fino a quella, sanitaria (e non solo, potremmo dire onnicomprensiva), legata alla pandemia del coronavirus che sta bloccando mezzo mondo, sì, ma che proprio in Europa sembra avere strascichi più duraturi e letali, anche dal punto di vista della ripresa.

 

 

 

"E allora le dico che ci sono troppe regioni", è il paradosso di Senaldi, ma fino a un certo punto. Perché mai come in questa fase le critiche alle regioni sembrano ammantate da uno spiccato pregiudizio politico. Non ultima, la richiesta da più parti ventilata di un commissariamento della Regione Lombardia (e magari da affidare a Rosy Bindi, come suggeriva Gad Lerner). Peccato che, dati alla mano come spiegato dal capo della Protezione civile, la regione guidata dal leghista Attilio Fontana, oltre a essere la più popolosa e la più falcidiata dai contagi di Covid sia anche quella che fin qui ha vaccinato di più. "È esattamente l'opposto - va avanti imperterrito Landini, piuttosto impermeabile alla realtà dei fatti -, la questione va ribaltata. Si tratta di costruire un'Europa che abbia regole che attualmente non ha". 

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