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Vittorio Feltri, la risposta a Paolo Liguori: "Milano fa schifo? Evita di brindare e pensa ai disastri di Roma"

Vittorio Feltri
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Ieri il mio collega e amico Paolo Liguori ha scritto un articolo di fondo sul Giornale diretto da Alessandro Sallusti per dire che Milano e la Lombardia in genere fanno schifo. Perché la sanità è un disastro, i commerci languono, l'economia piange. Insomma, secondo il giornalista, la regione e soprattutto il suo capoluogo hanno perso ogni primato e sono diventate perfino più buie, sembrano avviate a una morte precoce. Indubbiamente il direttore storico di varie testate televisive Mediaset afferma alcune verità, ma non tutta la verità. In particolare, attacca il territorio più evoluto del Paese forse perché ci vive e ci lavora da decenni, essendosene innamorato.

Succede: quando ti sei affezionato a qualcuno, o a qualcosa, che poi ti delude, sei portato a coprirlo di insulti. Naturalmente esagerati. È innegabile, il Covid ha ferito noi polentoni, però non soltanto. L'Italia intera boccheggia, è stata trasformata in una prigione dove è vietato lavorare e produrre come un tempo, le disposizioni che ci bloccano tuttavia non sono parto delle istituzioni locali, bensì del governo che cambia colore trascurando di cambiare i divieti mortiferi. Tornando alla Lombardia, reale che è in ginocchio, eppure senza il suo Pil il bilancio nazionale sarebbe all'incirca come quello dell'Albania. Milano non è deceduta, dorme a causa del sonnifero che le viene impartito da Roma, la quale si vanta di aver fatto 900 mila vaccinazioni nel Lazio, cioè quante l'Inghilterra ne somministra in un giorno. Capirai che prodezza. D'altronde, se l'esecutivo non è in grado di procurarsi un numero sufficiente di dosi, è impossibile immunizzare il popolo sia del Nord sia del Sud.

 

 

 

È accertato, la Lombardia ha avuto più vittime. Ovvio. Ha 11 milioni di abitanti, con una densità di abitazioni e di esercizi commerciali assai fitta, i contagi sono più facili. Bergamo nella fase acuta della pandemia è stata abbandonata da Conte, idem Brescia e varie altre città. Nonostante ciò questa regione rimane pilota. Segnalo a Liguori che ieri il Cnel ha diffuso dati da cui si evince che a Milano si campa in media dieci anni di più che a Napoli, sebbene attorno alla Madonnina si sviluppi uno smog record. Come si spiega questo strano fenomeno? O l'inquinamento è salutare oppure la sanità Milanese è molto più efficiente, a onta delle critiche, di quella partenopea.

Le statistiche sui grandi numeri non sbagliano mai, e dimostrano che la mia regione, che ormai è pure la tua, Paolo, rimane la locomotiva del Paese alla faccia del virus. Peccato che le sue sorti in questo momento dipendano da Roma, la quale non sarà ladrona, tuttavia registra 30 morti l'anno per soli incidenti stradali provocati dalle buche trascurate dalla signora Raggi.

 

 

Infine devo darti atto che il sindaco di Milano, Beppe Sala, è un campione di insensatezza, non perché è divenuto verde, ma perché ha ridotto la metropoli a un ginepraio cosparso di piste ciclabili più perniciose che inutili, incentivando per giunta l'uso dei monopattini, i quali esaltano l'irresponsabilità di parecchi ragazzi. In pratica la circolazione si sta paralizzando quantunque il traffico sia diminuito grazie alle proibizioni confermate da Draghi, l'uomo della provvidenza che ha provveduto esclusivamente a confermare la detenzione della gente. La Lombardia è paragonabile al primo della classe: allorché prende un brutto voto, i compagni festeggiano. Almeno tu, evita di brindare.

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