Vittorio Feltri suona la sveglia a Matteo Salvini: "Ora sei complice dei comunisti. Occhio alle terga"
È noto che Matteo Salvini stia sulle scatole a mezza Italia. Ovvio, è il politico che gode di maggiori consensi, pertanto si becca anche i dissensi. L'opinione pubblica è libera di pensarla come vuole e anche di desiderare che egli sparisca dalla scena. Ogni idea, inclusa la più sbagliata, ha diritto di cittadinanza. Ma quando un uomo, uno qualsiasi, deve rispondere di un presunto reato davanti a un tribunale, va trattato con riguardo. Mi pare che questo non stia accadendo nei confronti del capo leghista, per il quale il pm di Palermo, nel corso del processo in atto a proposito della vicenda della nave carica di migranti, la Open Arms, ha chiesto il rinvio a giudizio.
"Chi sbaglia deve pagare". Salvini, niente sconti. Vaccini, un terremoto politico in Lombardia?
Non entro nei particolari giudiziari, mi limito a considerare che la gestione del Viminale dell'allora ministro dell'Interno ha fornito risultati eccellenti, come si evince dalle statistiche. Nel periodo in cui Salvini non era più al governo, infatti, l'arrivo degli stranieri, quasi tutti clandestini, si è triplicato. Per quanto attiene alla imbarcazione al centro dello scandalo fasullo, si dà il caso che battesse bandiera spagnola, quindi non aveva alcun diritto di attraccare in Italia. D'altronde il regno iberico si era dichiarato disposto a riceverla.
Dov' è allora il problema? Non lo capisco, ma capisco che qualcuno, e non vi dico chi, altrimenti mi prendo una querela, desideri ardentemente di fottere Matteo. Il quale ha una buona difesa, d'accordo, eppure ciò non basta a fermare la mano pesante delle toghe, pure quelle trascurate dalle denunce di Palamara. Voglio sperare che alla fine del procedimento prevalga la parola "assoluzione", però non si sa mai. Attendiamo con moderata fiducia la sentenza finale, tuttavia non possiamo tacere di essere preoccupati, visto quello che accade ripetutamente nelle aule di giustizia.
È recente il verdetto che ha scagionato i dirigenti dell'Eni "soltanto" dieci anni dopo essere stati considerati schifosi corruttori. Nessuno risarcirà costoro, perfino la stampa e le televisioni hanno evitato con cura di enfatizzare l'evento. Recentissimo è un altro episodio sconcertante. A venti anni, sottolineo venti, dalla morte violenta di una donna, gli accusati di averla uccisa vanno alla sbarra. Mi domando come si faccia dopo tanto tempo, durante il quale c'è chi ha dormito, ad accertare la verità. Mi fermerei qui per carità di patria, se non avessi un quesito da rivolgere a Salvini: ma come ti senti nei panni di complice dei comunisti nella maggioranza che sostiene Draghi? Occhio alle terga.