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Roberto Formigoni: "Lo stop al vaccino AstraZeneca causato dai social. Che pena"

Il governatore della Regione Lombardia

Roberto Formigoni
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Non è stata per nulla una bella cosa la vicenda del vaccino AstraZeneca che ha occupato quasi per intero le cronache di questi giorni. Gli ottimisti dicono che si sono persi tre giorni sospendendo le vaccinazioni, i realisti parlano di almeno una settimana. Anche assumendo per buona l'ipotesi dei tre giorni persi, sapete quante vite umane abbiamo sacrificato? Soltanto in Italia viaggiamo al ritmo di più di 400 morti al giorno, fate voi il calcolo, e almeno altrettanti dobbiamo aggiungerne per Francia e Spagna, un po' di più per la Germania, più i morti dei paesi più piccoli. Sono migliaia e migliaia di vite umane mandate al macero, perchè? Qualcuno ha scritto che, se ai tempi della penicillina fossero esistiti i social, tutta l'umanità sarebbe perita: terrorizzati da effetti collaterali ipotizzati dai social, nessuno o quasi si sarebbe vaccinato. Oggi è accaduto così, e certamente la responsabilità dei social è stata enorme nell'influenzare l'opinione pubblica, ampliando all'infinito notizie più o meno verosimili, inventando e rilanciando fake-news, cioè falsità di ogni tipo, destinate a terrorizzare la gente, invitando esplicitamente a non vaccinarsi o almeno a rifiutare il vaccino AstraZeneca (il che significava non vaccinarsi per nulla, visto la lunga catena dell'organizzazione).

 

 

 

GLI INTERVENTI - Bisognerà decidersi a intervenire sulla potenza smisurata e incontrollata dei social, a sottoporli a regole precise e sanzioni pesanti, e invece le autorità politiche stanno riuscendo a ben poco sia in Europa sia negli Stati Uniti. Soprattutto bisognerà cominciare ad "educare" ai social, al loro uso corretto, alla capacità di critica e discernimento, a partire dai giovani. Invece anche questa volta hanno vinto loro, nonostante i massimi enti mondiale ed europeo sulla salute, l'Oms e l'Ema, a più riprese avessero consigliato e scongiurato di continuare le vaccinazioni, sottolineando che su 20 milioni di vaccinati con AstraZeneca, solo 25 erano i casi segnalati di coagulazione del sangue, non superiori al tasso osservato sulla popolazione in generale, e quindi le responsabilità del vaccino potevano considerarsi nulle. Ma ad arrendersi all'apparenza falsa di una tossicità del vaccino, questa volta sono stati anche prestigiosi istituti scientifici e le massime autorità politiche, i capi di Stato e di governo. Il primo a lanciare il falso allarme è stato il Paul Ehrlich Institut, l'ente tedesco(!) responsabile dei vaccini, che ha parlato di rischi senza neppure consultarsi coi suoi omologhi istituti europei, nè col suo "superiore", l'istituto europeo, l'Ema appunto. E il governo tedesco si è fatto prendere dal panico, ha sposato senza alcuna verifica la tesi del suo istituto e ha bloccato le vaccinazioni. Non solo, ma si dice che la Merkel (che questa volta, va detto, ha toppato di brutto) ha telefonato a Draghi e Macron per convincerli a seguirla. E così e stato, e a Germania, Francia e Italia si sono inevitabilmente accodati quasi tutti i paesi Ue. Veramente un brutto pasticcio, che ha minato in un sol colpo la già scarsa fiducia della popolazione europea nella politica, negli scienziati e nelle organizzazioni scientifiche ed enti di sorveglianza nazionali e internazionali. Ora l'urgenza assoluta è recuperare la confidenza della popolazione, dell'intera popolazione, nella necessità del vaccino. Non sarà facile, le prime indagini dicono che in seguito a questi fatti è aumentato il numero di coloro che non vogliono più vaccinarsi. Certo, vaccinarsi o no è una libera scelta e non può essere obbligata, ma occorre che tutti sappiano che superare una certa percentuale di popolazione vaccinata è necessario affinchè l'immunità sia garantita, si calcola tra il 70 e l'80%.

 

 

LA REALTÀ Ricordiamo allora due dati, il primo è che i paesi che hanno già raggiunto un'alto numero di vaccinati hanno visto crollare il numero dei contagiati e dei morti, primo tra tutti Israele dove il problema è praticamente risolto dopo la vaccinazione del 90% della popolazione, ma anche Inghilterra e Usa, che poche settimane fa stavano molto peggio di noi e oggi stanno molto meglio. Il secondo dato è che è ormai appurato che non c'è alcuna correlazione tra AstraZeneca e i casi di trombosi verificatesi, o al massimo si può parlare di un'incidenza dello 0,0000008%, più o meno la stessa possibilità di essere colpito da un meteorite mentre si passeggia. Sicuramente nessun social vi dirà questo, ma la realtà, grazie al cielo, è proprio questa.

 

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