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Quando Trump sfotteva Kim Jong-un gli davano dell'incapace. Ma oggi con Biden e Putin... chi si deve vergognare

Nico Varasi
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Non è passato giorno o quasi nei suoi quattro anni di presidenza che Donald Trump non abbia lasciato ai posteri almeno un tweet, e non è passato giorno che il mainstream non abbia gridato allo scandalo per quello che in quei tweet sosteneva. Perfino il tweet più innocente e innocuo di tutti, quello in cui, dimesso dall'ospedale in cui era stato ricoverato per il Covid, assicurava di non essersi mai sentito meglio, «perfino meglio di 20 anni fa», era stato insignito dal Washington Post come il peggiore di sempre. (LaPresse) Donald Trump. Il 45° presidente degli Stati Uniti aveva fatto del parlare diretto ai leader mondiali lo stile distintivo del suo mandato. Per questo i commentatori mainstream lo avevano criticato. Ora Joe Biden fa la stessa cosa ma viene elogiato Eppure qualsiasi cosa abbia mai sostenuto Trump su twitter o altrove è sempre di gran lunga meno stupida, pericolosa e foriera di nefaste prospettive dell'uscita del suo successore Joe Biden che in un'intervista all'Abc News ha definito il capo di Stato della seconda potenza militare mondiale un «assassino». 

 

Non stiamo qui a sindacare se Putin sia o meno un assassino, probabilmente non lo è meno di quanto non lo sia stato qualsiasi presidente degli Stati Uniti della storia. La stessa domanda trabocchetto era stata rivolta nel 2017 dalla Fox News al neoeletto (d'allora) presidente Trump che rispose puntualmente «ci sono molti assassini, pensi che la nostra nazione sia così innocua?». Ma se per l'appunto Washington non è intenzionata a fare la guerra, quella vera, alla Russia un presidente avveduto dovrebbe evitare di fare certe affermazioni, altrimenti rischia di passare per pazzo o rincoglionito, vista l'età. Un'uscita talmente balorda che ci saremmo aspettati che il mainstream di cui sopra si fosse quantomeno allarmato, fosse rimasto sconvolto, allucinato. E invece no, nella migliore delle ipotesi ha sorvolato, ha fatto orecchie da mercante, s' è guardato in giro per vedere se non ci fosse altro di più interessante di cui parlare. Nella peggiore delle ipotesi c'è chi come gli aruspici ha tentato di interpretare le parole del vate dando una versione "geopolitica", che quando non si sa cosa dire è argomento che fa sempre tanto effetto. Qualcuno è arrivato a dire che Biden ci è andato giù piatto per mandare un messaggio agli alleati europei che stanno flirtando con Mosca. Non bastava una telefonata? 

 

Altri, come Riotta su La Stampa, hanno sostenuto che le affermazioni di Biden danno la misura della poca importanza della Russia a livello mondiale, e la umiliano. Altri ancora, come Rampini su Repubblica, per evitare di dire che il presidente Usa l'ha fatta grossa si sono buttati sul benaltrismo, rivelando che la vera partita Biden la sta giocando con la Cina. C'è anche chi come il Washington Post ritiene che effettivamente Putin è un assassino e che quindi Biden ha fatto bene a dirglielo. Che poi siano i due leader più importanti e potenzialmente pericolosi del mondo è fatto secondario. Per molto meno, quando ad esempio Trump e Kim Jong Un si insultavano vicendevolmente dandosi del vecchio, al primo, e del basso ciccione o rocket-man (uomo-razzo), al secondo, gli stessi commentatori scrivevano che l'allora presidente ci stava trascinando sull'orlo di una catastrofe atomica. Insomma che era un incompetente della politica internazionale. L'apocalisse nucleare alla fine non ci fu, anzi finì a tarallucci e vino con un mezzo accordo sulle testate atomiche. Peraltro gli stessi giornali, commentatori, tv, blog, siti e chi più ne ha ne metta stanno beatamente sorvolando sulla crisi umanitaria di centinaia di migliaia di immigrati ammassati al confine tra Messico e Usa, richiamati dalle facili promesse elettorali di Biden. TORNATE 

Molti di loro sono riusciti ad attraversare la frontiera ma sono stati rispediti indietro con il famoso "Titolo 42", quello varato da Trump per i clandestini e che il nuovo presidente democratico sta utilizzando senza alcuna remora. La maggior parte sono invece ammassati sul lato messicano del muro, quel muro fatto costruire prima da Obama e poi da Trump, e che Biden si guarda bene dall'abbattere. «Tornate indietro, non lasciate le vostre case» ha ululato il presidente invano, terrorizzato dagli effetti umanitari e politici che le sue idiozie elettorali stanno provocando. Lo diceva nella stessa intervista all'Abc News in cui ha dato dell'assassino a Putin, quella in cui ha dato il peggio di sé con il plauso dei leccapiedi di mezzo mondo.

 

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