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AstraZeneca, Pietro Senaldi e la verità sui vaccini: Gran Bretagna immune, la pandemia ha ucciso l'Europa

Pietro Senaldi

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Aiuto, nel nobile intento di essere prudenti e tranquillizzare i cittadini, l'Unione Europea ha gettato nel panico tutto il Vecchio Continente, a eccezione della Gran Bretagna, beata lei, che resta da tradizione millenaria (...) (...) orgogliosamente isolata e immune dalle bufere al di qua della Manica. I quattro ministri della Salute di Germania, Francia, Italia e Spagna si sono telefonati e hanno deciso di sospendere la somministrazione del vaccino Astrazeneca, quello su cui la Ue aveva puntato. In realtà ha deciso la Merkel da sola, ex cancelliera di ferro tramortita e intimorita dalle recenti sconfitte elettorali e dalla maturata consapevolezza di averci imposto alla presidenza della Commissione Ue una donna inadeguata, che non ha altro titolo per stare lì se non l'amicizia e la fedeltà con Angela. Il più tonto della compagnia, il nostro Speranza, l'ha ammesso candidamente: ci siamo fermati perché allarmati dai dati tedeschi.

 

 

 

Ma cosa dicono questi numeri? Che in Germania su un milione e seicentomila vaccinati si sono verificati sette casi sospetti. Anche fossero legati ad Astrazeneca, il vaccino avrebbe un tasso di pericolosità di uno su duecentomila e passa, decisamente inferiore alla letalità di uno su 200 riferibile a chi si ammala di Covid. La Gran Bretagna, sul sito del suo ministero della Salute, scrive chiaramente che, su oltre venti milioni di immunizzati, ci sono 500 decessi temporalmente riferibili all'iniezione, ma oltre duecento di essi riguardano persone vaccinate con Moderna o Pfizer, e comunque non c'è la prova di nessun nesso causale tra profilassi e morte. Cionondimeno, Londra va avanti a spron battuto, così come fanno gli Stati Uniti, che hanno già punturato cento milioni di persone. Berlino, Roma e Parigi invece si fermano, chiarendo ancora una volta, con settant' anni di ritardo, perché America e Gran Bretagna hanno vinto la guerra mentre l'Europa Continentale l'ha persa. Il paragone non è fuori luogo. Tante volte si è parlato di conflitto mondiale riferendosi all'epidemia. Bene, il vaccino è il fucile che ci permetterebbe di vincerlo, ma i nostri governi esitano a imbracciarlo per paura del rinculo. Siamo vittime di una classe politica che non si prende nessuna responsabilità, priva di coraggio e che ci gestisce come fossimo conigli; infatti ci chiude in gabbia. Abbiamo una serie di parlatori i quali non si rendono neppure conto di quel che dicono. A meno di ventiquattro ore dall'aver fermato la profilassi, Speranza ha dichiarato di essere fiducioso di riprendere con le iniezioni e che chi ha ricevuto la prima dose di Astrazeneca può stare tranquillo. Pare fosse sobrio nel proferire tali parole, e questa è la cosa più allarmante. La presidente Von der Leyen ha invece fatto sapere di aver siglato un accordo che garantirà dieci milioni di dosi supplementari di Pfizer all'Europa, una goccia nel mare. Magari la signora si aspettava un applauso, dopo aver bloccato centinaia di milioni di fiale del vaccino inglese. È evidente come i politici del Vecchio Continente siano persuasi che si governi con le parole anziché con i fatti

 

 

 

Governare con le parole - Purtroppo per loro non è così. Domani probabilmente l'Agenzia Europea del Farmaco (Ema), la quale ha sempre sostenuto che Astrazeneca sia sicuro e che ha ammesso solo trenta casi di complicanze, ma non morti, su cinque milioni di vaccinati, darà per la seconda volta il richiesto via libera all'uso del prodotto anglo-svedese. Significherebbe che quella di tedeschi, francesi, italiani e spagnoli - sembra l'inizio di una barzelletta - è stata una pagliacciata. Bisognerà vedere a questo punto quanti cittadini si fideranno ora di farsi iniettare il siero controverso. Anziché dichiarare, Speranza potrebbe offrire il braccio alla siringa in un gesto dimostrativo che varrebbe più delle sue parole, quasi sempre contraddette dalla realtà. L'Italia non è il Giappone o la Corea, è incapace di convivere con il Covid, lo ha largamente dimostrato. La sola nostra salvezza è il vaccino, che essendo un medicinale fa bene ma anche male e può avere terribili effetti collaterali, in una infinitesimale casistica. Metà del pianeta sta uscendo dall'incubo grazie alla profilassi, noi siamo fanalini di coda e, a differenza dei tedeschi, non ce lo possiamo permettere, perché la nostra economia fa acqua e i nostri conti sono in rosso cronico ma crescente. La pandemia si sta rivelando il killer della Ue, che non ha saputo reagire e si avvia rapidamente a un declino irreversibile. La Cina ha un vaccino, la Russia e la Gran Bretagna pure, gli Usa ne hanno addirittura tre. Noi non abbiamo nulla e ci permettiamo di tenere in magazzino quel poco che abbiamo sottratto a pessime condizioni alla concorrenza mondiale. Per tre giorni ci siamo disperati per il professore di clarinetto di Biella, deceduto dopo la puntura. Il Piemonte ha fermato le iniezioni, prima ripreso duramente e poi imitato dal governo centrale. Ieri l'autopsia ha dimostrato che l'uomo è morto di infarto, per ragioni non collegate all'iniezione. Nel frattempo sono morti di Covid oltre mille italiani anonimi non vaccinati. Più di mille erano anche i defunti che piangeva ogni giorno Londra, prima che iniziasse la grandiosa campagna di profilassi che, a siringate di Astrazeneca, ha ridotto a circa cento i decessi quotidiani in Inghilterra.

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