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Vaccino, Pietro Senaldi: non vogliono la puntura? Peggio per loro

 Pietro Senaldi

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Allarme vaccini. L’indice del terrore cresce a un ritmo cento volte superiore rispetto a quello del contagio. Da quando si è saputo che due militari sono morti dopo essere stati vaccinati con Astrazeneca il virus della stupidità sta dilagando. Ieri in Italia abbiamo avuto più persone che hanno stracciato il biglietto vincente della lotteria e non si sono presentate all’appuntamento con la profilassi di quanti non siano stati i nuovi positivi.

In Toscana le defezioni sono state il 12%, in Lombardia il 10%,in Sicilia, terra dove sono state inoculatele fiale sospette, in due giorni si sono ritirate diecimila persone. Prima, meno del 2% degli aventi diritto rinunciava, ora quel numero è più che quintuplicato. Il ministro Speranza si allarma e chiude il Paese se la quantità degli infetti sui tamponati passa dal 6,2 al 6,9% ma non proferisce verbo se il numero di quanti rifiutano la profilassi aumenta del 500%.

 

 

Come ha scritto ieri Renato Farina, la variante siciliana del morbo, quella che prende il cervello anziché i polmoni, rischia di mandare il Paese fuori controllo più di quella inglese. La storia insegna che l'Italia, a differenza di altri Paesi, soprattutto quelli dell'Estremo Oriente, è incapace di convivere con il virus. Le chiusure selvagge in vigore da domani infatti potranno al massimo contenere l'epidemia, ridurne la diffusione, ma non batterla. Essa, se nel frattempo non avremmo fatto un numero di iniezioni adeguato, rialzerà la cresta alle prime riaperture e si andrà avanti in un giro infinito come un criceto nella ruota, fatta salva solo l'oasi dell'estate piena.

Nel mondo centinaia di milioni di persone sono state attualmente vaccinate con Astrazeneca e non c'è una sola morte collegata scientificamente a questo genere di profilassi. In Inghilterra sono state immunizzate dieci milioni di persone senza un decesso e con lo 0,002% di complicazioni che hanno reso necessario un ricovero. Non serve un genio della statistica per comprendere che, giacché la letalità del Covid è stimata intorno allo 0,4%, è molto più pericoloso sfuggire alla somministrazione piuttosto che sottoporvisi. Chi rifiuta l'iniezione accampa la paura di una trombosi come effetto collaterale ma in nessuna parte del mondo si sono registrati decessi in aumento per questa causa tra i vaccinati rispetto alla media. Eppure molti italiani rifiutano Astrazeneca. Verrebbe la tentazione di dire «peggio per loro» e di chiuderla lì ma purtroppo non sarebbe una soluzione, perché finché la gente si ammalerà e morirà, il governo ci terrà chiusi.

E allora le istituzioni forse dovrebbero prendersi la responsabilità di difendere il vaccino inglese, magari offrendo il braccio pubblicamente alla profilassi, e difendere i medici indagati semplicemente per aver fatto il loro lavoro, cioè inoculare nelle braccia dei due militari morti le dosi che il governo ha comprato e ha fornito loro. Invece non succede, la politica delega alla vituperata stampa la difesa ufficiale della profilassi. 

 

 

 

C'è qualcosa in Italia, nell'atteggiamento di chi ci comanda e di molti cittadini, di inspiegabile, come se qualcuno si fosse affezionato al virus, un po' perché è un grande alibi per restare al potere senza governare, un po' perché agevola la trasformazione della nostra società in una mandria di assistiti senza iniziativa né mordente, che è poi l'obiettivo della nuova sinistra di conio giallorosso. Altri Paesi, come l'Islanda e la Danimarca, hanno bloccato la diffusione di Astrazeneca in via precauzionale, ma si tratta di nazioni dove il virus sta battendo in ritirata da tempo.

Noi non l'abbiamo fermata, ma non abbiamo spiegato né tranquillizzato e abbiamo lasciato aperti i boccaporti all'ondata montante di panico, prevedibile in una nazione in cui terrorizzare la cittadinanza è diventata una tecnica di comando. L'ultima psicosi è la febbre post-iniezione: è diventato un caso nazionale che la siringa produca in taluni casi come effetto collaterale febbre e nausea. Forse bisognerebbe ricordare agli italiani che il vaccino Astrazeneca è estratto dal virus e non è acqua minerale; è statistico che possa dare reazioni sgradevoli ma al momento non c'è alcuna prova che uccida; anzi, una casistica che si basa su centinaia di milioni di persone dimostra che salva la vita.

 

 

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