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Renato Farina, adesso a migliaia rifiutano l'AstraZeneca: la fuga assurda dal vaccino

Renato Farina
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Giunge notizia che si stia diffondendo a partire da Catania,ma con tendenze alla risalita verso Nord, la cosiddetta variante siciliana del morbo. Ha questa caratteristica: prende,invece che i polmoni, il cervello. Si chiama fottuta paura. Non del virus assassino, cosa alquanto legittima, ma del vaccino. Induce diffuso tremolio, specie alle gambe.

Più di settemila tra i fortunati candidati all’iniezione salvifica, hanno marcato visita, si sono cioè rifiutati - magari dopo aver scalpitato per farsela iniettare - di lasciarsi inoculare la dose preparata per loro, dopo aver appreso che la fiala era di marca AstraZeneca. Esiste il diritto alla paura, come quello di essere - lo diciamo con il massimano rispetto - cretini. Il danno probabile è che il farmaco rifiutato vada in malora. Chiarisco subito, confessando immediatamente che il sottoscritto non è Mister Coraggio: questa paura è totalmente irrazionale. Essa è stata indotta da due fattori: 1- la natura umana che è molto incline alla cagarella; 2- la proliferazione fulminea di ipotesi terroristiche sulla letalità dell'antidoto elaborato a Oxford e in un laboratorio italiano innescate da atti imprudenti (eufemismo) della magistratura, una volta di più rovina di questo nostro povero Paese.

 

 

Com' è noto un militare e un poliziotto sono deceduti dopo essere stati "pungiuti", come si dice in Trinacria. Occorre ripetere: "dopo" non "a causa" del vaccino. E comunque per misura precauzionale quel lotto di fiale AstraZeneca da cui era stata prelevata la dose somministrata agli sventurati è stato, come ovvio, accantonato immediatamente per i controlli. Si noti: altri 1257 cittadini di Catania sono stati vaccinati con quella partita di serio, nessun effetto segnalato. Gli scienziati formulano varie ipotesi, nel quadro della certezza che a essere stata iniettata non è una pozione velenosa, altrimenti non saremmo di fronte a queste cifre. Può essere che le morti siano dovute ad altri fattori; che siano state presenti impurità; che ci fosse una predisposizione particolare nelle persone decedute; che ci siano stati difetti di conservazione.

Di sicuro i parenti hanno diritto a conoscere la verità. Bloccare i vaccini AstraZeneca sarebbe un gigantesco cedimento alla creduloneria oscurantista. Avrebbe conseguenze persino nel breve periodo, con un incremento di malati e di morti. Perché qualsiasi dato abbiamo rintracciato - da fonti internazionali ufficiali e ufficiose- a proposito dell'effetto del vaccino AstraZeneca documenta, a fronte dell'assenza di qualunque prova di colpevolezza riguardo anche ad un singolo caso di morte, la drastica riduzione del contagio e dei decessi sia in chi è stato bucato sia nella popolazione che gode del beneficio per la rarefazione della positività. Si chiama immunità di gregge. Purtroppo il gregge è indotto a seguire il caprone che a volte lo trascina nel precipizio. Evitiamolo. La magistratura che ha incriminato dieci tra medici e responsabili della multinazionale per omicidio colposo ieri ha provato a contrastare il panico che ha seminato. Invita a vaccinarsi. Presto che è tardi.

 

 

 

Siccome non pretendo di essere creduto sulla parola, e consapevole che solo Galbani vuol dire fiducia, mi affido brevemente ai numeri forniti dal governo britannico. Nel Regno Unito sono stati vaccinati con AstraZeneca circa 9,7 milioni di sudditi della Regina, tra cui la medesima Elisabetta II e il marito (95 e 99 anni). I casi accertati di malanni seri sono stati 194. Vuol dire lo 0,002 per cento. Per capirsi: vuol dire che uno su cinquantamila, cifra tonda, ha avuto problemi degni di ricovero ospedaliero. Nessun morto. Ci sono stati è vero tra i quasi dieci milioni di vaccinati 275 deceduti per trombosi. Ma è un numero fisiologico, in nessun caso collegabile, salvo un record mondiale di salto logico, con la dose salvifica.

Di certo oggi i morti giornalieri in Gran Bretagna sono scesi a poche decine (da noi ieri 380!). Ancora è vero che in alcuni Paesi per precauzione si è sospesa la somministrazione di AstraZeneca, ma per eventi riferiti a lotti particolari, e non al vaccino in quanto tale. La Danimarca, i Paesi Baltici, la Norvegia, la Finlandia, insomma la Scandinavia, cioè in tutto una popolazione di venticinque milioni di abitanti sparsi su vasti territori, dove domina Greta Thunberg, forse possono persino permettersi questo snobismo. Il resto dell'Ue, ad eccezione dell'Austria, dichiara che «non c'è ragione di sospenderlo», come ha detto il ministro della Salute francese Olivier Véran, esibendo il rischio statisticamente bassissimo, come ha constatato anche Mario Draghi, ripetendo ciò che la stessa Ema, iperprudente, ha notato. Al di fuori dell'Europa, ci sono anche Canada, Australia, Messico, le Filippine e la Corea del Sud che nelle ultime ore hanno ribadito la loro fiducia nel vaccino di Oxford. Ci preoccupa di più la lentezza nell'approvare Sputnik V, che la puntura di Astra. Il Covid e la stupidità uccidono, non il vaccino.

 

 

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