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Vittorio Feltri punge Mario Draghi: "Come Giuseppe Conte? Ferma l'Italia e non il virus. E mia moglie attende da 20 giorni"

Vittorio Feltri  

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Aspettiamo l'ennesima condanna alla solita pena detentiva basata su un concetto grossolano, diciamo pure poco intelligente, massì, scemo. Siccome aumentano i morti di Covid, il governo automaticamente, sull'onda del reiterato esempio di Conte, ferma l'Italia invece di fermare il virus che continua a galoppare da Nord a Sud. Se questa è una soluzione, io sono Einaudi. Tra l'altro proprio oggi pubblichiamo uno studio da cui si evince che paralizzare i cittadini e le loro attività professionali non serve a nulla. Se andiamo avanti con questi metodi arriveremo a un punto drammatico: o moriremo di Corona oppure di fame, giacché chi non lavora non mangia e a forza di tirare la cinghia tirerà anche le cuoia.

 

 

Il problema è noto: o ti vaccini o campi provvisoriamente col terrore di ammalarti. Ma questo dato incontestabile non turba il governo, il quale se ne infischia di provvedere ad acquistare dosi sul libero mercato. Alcune regioni si sono date una svegliata e qualcosa di buono stanno combinando, facendo iniezioni a tutto spiano. Altre, non so perché, promettono di fare miracoli e in realtà fanno schifo. Prendiamo la Lombardia, che al tempo della gestione Formigoni era un modello di efficienza, adesso ansima e non conclude. È arrivato Bertolaso, è arrivata la Moratti, ma il Pirellone resta un pirellino incapace di fronteggiare l'emergenza. Molti vecchi infatti attendono da settimane la puntura promessa, e non vengono convocati, non ricevono informazioni: attendono invano.

 

 

Lo dico per esperienza personale. Mia moglie aspetta da oltre venti giorni un cenno, ma nessuno le fornisce una informazione. Siamo a livello del Congo. Una certa fretta si riscontra solo se si tratta di paralizzare le città, impedendo alla popolazione di circolare. L'esecutivo si accinge ancora una volta a violare la Costituzione, la quale garantisce a tutti il diritto di calpestare il suolo nazionale e di occuparsi dei fatti propri, e del resto se ne fotte allegramente. Le dosi utili a immunizzare la gente seguitano a scarseggiare e non c'è politico capace di scardinare la cortina di ferro costruita dai fetenti dell'Europa per impedirci di prevenire l'orrendo morbo. Noi non vogliamo puntare la pistola alla tempia di Draghi, perché non disponiamo di armi da fuoco, ma non riscontriamo un cambiamento di musica a Palazzo Chigi: è sempre il consueto requiem.

 

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