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Vittorio Feltri, basta menzogne: "L'unica ragione per cui ammazzi i genitori". Benno, la più brutale delle verità

Vittorio Feltri
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Ci sono casi di cronaca nera incomprensibili, che si spiegano soltanto con la follia dei protagonisti. Il giallo di Bolzano, due coniugi uccisi e gettati nell'Adige, è stato risolto: l'assassino, il figlio, ha confessato dopo un paio di mesi dalla tragedia. È stato lui, Benno, per sua ammissione, a compiere il duplice omicidio per una faccenda di soldi. Si vede che il carcere preventivo qualche volta può essere risolutivo. Ora si dice che il giovanotto sarà sottoposto a perizia psichiatrica per verificare se abbia qualche filo staccato nel cervello.

Il che mi pare probabile perché solo un matto da legare è in grado di stecchire mamma e papà in modo brutale e per oltre 60 giorni negare di aver commesso simile gesto. Ci domandiamo se in passato egli avesse già dato segno di essere squilibrato. Pensiamo di sì nonostante il suo aspetto non tradisca una fragilità che faccia sospettare una malattia mentale. Ma c'è un fatto strano che segnalo. Il ragazzo insegnava matematica e con gli alunni si comportava bene, dicono, tuttavia la sua mania di frequentare le palestre a scopo culturistico, cioè per dotarsi di una muscolatura esagerata e un corpo scultoreo, come se nella vita non ci fosse qualche attività migliore, ci lascia basiti.

 

 

Ovvio, ciò non basta per affermare che il giovane fosse balengo, però certe forme di ossessione indicano un disagio. Dalla prigione in cui è custodito giunge la notizia che a confessione avvenuta, l'omicida abbia dimostrato di essere pentito e addolorato. Mah! Sono convinto, personalmente, che in realtà sia depresso a causa della reclusione, non certo perché si è reso volontariamente orfano sopprimendo con violenza i genitori. I detenuti colpevoli, una volta in cella e isolati dal mondo, non sono sereni perché rimpiangono la libertà, non perché la loro coscienza si sia risvegliata e riconosca la gravità del crimine. Immagino che se uno è pazzo lo sia a tempo pieno e se aspetta due mesi per raccontare la verità significa che la sua aspirazione era di farla franca ed essere prosciolto, per tornare in palestra a fare il bullo. Però l'ultima parola spetta agli psichiatri e non a me.

 

 

 

Attendiamo il referto. Un altro episodio sconcertante è accaduto a Faenza, dove un uomo balordo ha assoldato un killer per uccidere la moglie da cui si era separato. Tra loro era in atto un contenzioso naturalmente per soldi. Anche qui verrebbe voglia di dire che il committente e l'esecutore dell'ammazzamento sono soggetti da manicomio. Indubbiamente si tratta di due personaggi dal cervello bacato, ma non credo possano invocare la seminfermità mentale. Siamo di fronte a due delinquenti con l'aggravante (non l'attenuante) della imbecillità.

 

 

 

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