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Coronavirus, Paolo Becchi all'attacco: "I dati Istat? A gennaio attribuiti 10mila morti per Covid in più"

Paolo Becchi e Giovanni Zibordi
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Siamo ora in grado finalmente, grazie anche al report Istat appena uscito sulla mortalità nel 2020 e fino a gennaio, di dire che i circa 300 "morti Covid" giornalieri che i giornali riportano e a causa dei quali si tiene chiusa mezza Italia non sono tali. È una questione matematica. A pagina 13 del report sulla mortalità Istat è indicato infatti che se in gennaio ci fossero stati 12mila decessi Covid, dato che il totale dei morti era di 70mila, i morti per altre cause sarebbero stati solo 58mila. Ma la media degli anni precedenti era 68mila decessi a gennaio. Per cui vorrebbe dire che 10mila persone sono morte in meno di tumore, cuore, infezioni, altre polmoniti e altre malattie!

Come si vede dalla tabella riportata sotto, i morti per tutte le cause sono 70mila (70.538 per le precisione) contro una media degli ultimi 5 anni di 68mila. Questo senza contare che nel 2018, ad esempio, il totale dei morti di gennaio era maggiore di 70mila, per cui non è stato neanche il mese peggiore. Nel mese di febbraio ci sono i dati dell'Osservatorio europeo che riporta l'indice di mortalità eccessiva e per l'Italia è sotto la media, ad esempio l'ultima settimana di febbraio è -0,9 e non è mai successo prima in febbraio, con le polmoniti, che fosse sotto la media. Per cui i morti totali del mese di febbraio sono probabilmente anche inferiori ai 70mila di gennaio riportati da Istat.

 

 

 

 

Purtroppo però Istat aggiorna giornalmente solo i morti Covid, solo l'Osservatorio Europeo rielabora i suoi dati per dare un indice settimanale. Ma dato che finalmente Istat ha fatto lo sforzo il 5 marzo di aggiornare i morti totali fino a gennaio abbiamo almeno questo dato. E dimostra che si sono attribuiti alla Covid-19 circa 10mila morti per altre cause. I circa 300 "morti Covid" al giorno, che totalizzano 12 mila al mese, non sono tali perché da due mesi la mortalità totale è nella norma. Questo dato quindi dei 300 morti Covid che sentiamo ogni giorno è fasullo e siamo ora in grado di dirlo con certezza, non si tratta di una nostra opinione, ma di un dato matematico, deducibile anche dai dati della mortalità totale.

Perché in gennaio e febbraio questa è stata praticamente normale. Non stiamo dicendo che nel 2020 non ci sia stata una mortalità Covid che ha fatto aumentare la mortalità totale. I morti Covid sono stati reali e sono stati tanti perché non si sono curati i pazienti in modo adeguato e si è preferito farli morire e poi cremare per nascondere ogni traccia di quello che era successo. Ma questa non è più la situazione. Non vogliamo complicare la discusssione, ma il report Istat citato indica 100mila morti in eccesso nel 2020 e 74mila morti Covid, per cui nel 2020 ci sono stati oltre 25mila morti in più per altre cause.

 

 

 

Questo rende però anche più assurdo indicare che nel gennaio 2021 ci siano 10mila morti in meno per altre cause. Il punto è che la mortalità totale, non solo per Covid-19, ma per tumori, problemi di cuore, altre polmoniti invernali e così via da due mesi è praticamente normale. È quindi impossibile che anche adesso ci siano 12mila morti Covid al mese. Perché vorrebbe dire che i decessi per tutte le altre cause sono crollati, ad esempio, di 10mila in un mese (per gennaio). Questo nessuno osa sostenerlo perché non è mai successo nella storia ed è assurdo logicamente, dato che il lockdown e la priorità accordata al Covid hanno avuto un impatto negativo sulle cure per tutte le altre malattie.

I 12mila morti Covid al mese in gennaio implicano che i morti per tumori, cuore e altro si sarebbero ridotti almeno di 10mila unità. Dato che questo è impossibile, ne segue che 10mila morti per altre cause sono stati attribuiti alla Covid-19 nel solo mese di gennaio. Questo è o dovrebbe essere uno scandalo. Si tiene chiusa l'Italia anche nel 2021, si impediscono persino di nuovo persino le elezioni, sulla base di migliaia di decessi Covid che non esistono. Questa non è una emergenza sanitaria. È una nuova tecnica del controllo sociale.

 

 

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