Vittorio Feltri sulla rimozione di Domenico Arcuri: "Giusto. Ma se comincia la caccia alle streghe sto con le streghe"
Riflessioni che viaggiono su Twitter, nel breve spazio concesso dal social per ogni cinguettio. Brevi riflessioni firmate Vittorio Feltri. Il direttore di Libero parte da uno dei casi degli ultimi giorni, ossia la cacciata a tempo record, ancor prima della scadenza, di Domenico Arcuri, il super-commissario a tutto (emergenza Covid e piano vaccinale compresi) che su tutto ha floppato. Avvicendamento invocato da mezzo paradiso politico e, di fatto, indiscutibile. Scelta corretta quella di Mario Draghi. Ma c'è un ma.
Video su questo argomento"Che c'entra un generale degli Alpini coi vaccini?". Feltri dopo la cacciata di Arcuri: i dubbi su Figliuolo
E su quel "ma" insiste Vittorio Feltri, che twitta: "Cacciato Arcuri. Giusto. Ma se comincia la caccia alle streghe io sto con le streghe". Da parte del direttore, un appello a prendersi ognuno le proprie responsabilità, insomma. E ad evitare la caccia alle streghe che, al tempo della pandemia, del coronavirus e delle serrate, può far comodo un po' a tutti e, soprattutto, è un escamotage molto semplice, comodo, alla portata.
Poi, da parte del direttore, anche delle critiche all'esecutivo guidato dall'ex governatore della Bce. Al centro del pensiero di Vittorio Feltri c'è sempre il vaccino. E così, stigmatizzando le chiusure, ecco un nuovo cinguettio: "Invece di chiudere regioni su regioni come fossero sgabuzzini, i politici chiudano la bocca e si impegnino a comprare vaccini imitando i paesi civili". Il direttore invita dunque l'Italia a seguire quei paesi europei che si stanno smarcando da Bruxelles per l'acquisto del siero. Dunque, un ulteriore cinguettio: "Tutto il governo Draghi come quello di Conte è impegnato ad approntare il piano vaccini, peccato che manchino i vaccini", conclude laconico il direttore.