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Paolo Becchi: perché la decisione di Beppe Grillo su Giuseppe Conte porterà il M5s alla fine politica

Paolo Becchi
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 Ieri abbiamo assistito all'ultima mutazione del Movimento 5 Stelle. Un Movimento che nel giro di pochi anni ha avuto molteplici "varianti". Il virus, per la verità, era stato benefico (almeno per i cittadini) e dirompente per il sistema. «Il MoVimento Cinque Stelle non è un partito politico né intende che lo diventi un futuro. Esso vuole essere senza la mediazione di organismi direttivi o rappresentativi, riconoscendo alla totalità degli utenti della Rete il ruolo di governo e di indirizzo normalmente attribuito a pochi». Questo era il virus del 2009. L'ultima "variante" (sino a ieri) risale al dicembre 2017, allorché anche per uscire dal Vietnam giudiziario che si era scatenato con le molteplici impugnazioni dei regolamentini interni (e relative esclusioni di candidati) dell'Associazione M5S creata da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, il figlio di questi (Davide) e il "figlioccio" dell'altro (Luigi Di Maio) decidono di rottamare il movimento primigenio e di fondarne un altro, dotato di un codice etico e di uno statuto elaborati dallo studio Lanzalone di Genova.

 

 

 

Grillo accetta di farsi da parte, o "di lato". Diventa prima il Forrest Gump stanchino di correre e poi l'Elevato ritiratosi in meditazione sulle alture di Sant' Ilario. Ruolo che gli riesce perfettamente. E Di Maio guida il Movimento con l'Associazione Rousseau di Davide Casaleggio. I contenziosi giudiziari non mancano, ma ci pensa Rousseau a pagare gli avvocati dell'Elevato. Il MoVimento ottiene alle Politiche un risultato superiore a qualsiasi aspettativa. Bene così. L'Elevato continua a coltivare l'orto.

La coppia Luigi-Casaleggio è stabile e funziona sino a quando, entrato in crisi il Conte I, Grillo impaurito dalle elezioni anticipate punta ad un accordo col Pd e Conte si rivela la persona giusta per realizzarlo. Nasce il Conte II. E sarebbero tutti vissuti felici e contenti se Renzi non avesse rotto l'incantesimo. E arriviamo a Draghi. E qui sono nati i mal di pancia. Pazienza governare con il Pd, ma ora anche con Forza Italia?

 

 

 

I malumori interni non sono pochi e sulla fiducia a Draghi il M5s si spezza come una canna al vento e non è quella pensante di Pascal. L'epurazione assomiglia vagamente alle purghe staliniane, non ci sono morti o esiliati ma la cosa è destinata a lasciare una grande mole di processi. Non è una novità per il Movimento, ma per chi ricopre cariche sociali nell'ultimo M5S il peso dei contenziosi giudiziari (che come esperienza insegna, non si fermano al primo grado) sarà notevole e non ci sarà più lo scudo della rete (e dell'associazione Rousseau). Ma questa è una cosa che riguarda Crimi e il Comitato di Garanzia. Auguri! Nel frattempo c'è la necessità di approvare la modifica dello Statuto con il passaggio il dalla guida monocratica a quella collegiale avvenuto abolendo la carica di Capo Politico, sostituita con un Comitato direttivo, di cui però non sono stati eletti i 5 componenti previsti dalla nuova versione dello Statuto.

Il tutto era stato fatto per fregare Di Battista, che aspirava a diventare il Capo, ma ora a che serve questo cambiamento? Magari anche di questo avranno discusso ieri. Perché Conte, è evidente non vuole rogne e vuole essere lui il Capo, la guida di ciò che resta del M5S. Grillo, dal canto suo, è pronto a soddisfare qualsiasi suo desiderio. Si tratta solo di trovare - per così dire - la posizione giusta, per non scontentare nessuno. Modificheranno di nuovo lo Statuto appena modificato? Adotteranno una soluzione "alla Lanzalone" creando una nuova Associazione, questa volta guidata da Grillo e Conte? La Rete, sarà ancora una volta chiamata a ratificare le decisioni già prese da Grillo? Ancora una volta questo rito in cui non crede più nessuno? Non lo sappiamo e ad essere sinceri non ce ne importa una cippa di questa nuova variante del virus. Non è la brasiliana e neppure l'inglese. È semplicemente la variante genovese. Il Cts può stare tranquillo, questa variante è del tutto innocua rispetto al virus originario.

Moderata, liberale, progressista, europeista, atlantista, "verde" al punto giusto, bergogliana nello spirito. L'unica cosa che realmente conta è il potere di stare al potere. Tutto il resto in fondo è ideologia, sovrastruttura. Grillo ha ottenuto quello che voleva, Conte dovrà rinunciare al ruolo di federatore del centro sinistra che si era cucito addosso, ma non aveva altre carte. Difficile dire di no, se non ti fanno altre offerte. Non è ancora chiaro cosa farà Davide Casaleggio, che non a caso ha rifiutato l'invito di Grillo di andare al funerale del Movimento.

Una cosa merita di essere ricordata: Casaleggio senior aveva rotto i rapporti con Grillo prima di morire, per questo aveva fondato con il figlio, proprio nei giorni che precedono la sua morte, l'Associazione Rousseau. Ieri Grillo si è liberato di padre e figlio in un colpo solo. Il virus è stato sconfitto. Però Davide Casaleggio controlla ancora tutti gli iscritti e ci sarà, quindi, qualche problemino. Ma la variante "genovese" è comunque nata e non ci sarà più bisogno di rendicontare nulla, di dare qualcosina a Rousseau, di rinunciare ai privilegi della casta, anzi si potrà rimanere in Parlamento a vita come autentici professionisti (si fa per dire) della politica. Sempre che gli elettori decidano di votare ancora un partito che ha tradito qualsiasi loro speranza. 

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