Vittorio Feltri su Mario Draghi premier: "Pensavo gli facesse orrore, può succedergli di tutto"
Di seguito la risposta di Vittorio Feltri a Paolo Becchi, che su Libero di giovedì 5 febbraio scriveva: "Diamo fiducia a super Mario. Ha idee chiare".
Caro professore, mi tocca sempre battibeccare con te sebbene non ne abbia voglia. Devo sottopormi a questa tortura nel tentativo di soccorrere il lettore affinché capisca cosa diavolo sta succedendo nel Paese, nulla di esaltante. Non sei un eroe per aver indicato Mario Draghi come persona preparata ad affrontare l'emergenza. Eravamo da tempo tutti convinti che quest' uomo stimato a livello internazionale fosse il più adatto a toglierci dai guai. Un particolare, io e molti altri eravamo persuasi: l'ex capo della Banca europea doveva prendersi la briga di porre in salvo la sua patria malata, a causa di una politica inconcludente o addirittura dannosa. Pensavo però che Draghi non accettasse l'incarico offertogli da Mattarella non perché si sentisse inidoneo al ruolo propostogli, bensì poiché gli facesse orrore guidare una armata Brancaleone.
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Egli invece si è caricato di una fascina di erba verde confidando nella protezione dello stellone dell'Italia. Non è questo il momento di compiere discorsi iettatori, ma ci corre l'obbligo di sottolineare che la partita è appena cominciata e finirà tra alcuni giorni, durante i quali potrà succedere di tutto. La politica non è disgiunta dall'aritmetica e, se il presidente incaricato non avrà in Parlamento la maggioranza, bisognerà prenderne atto e agire di conseguenza, il che significa cambiare cavallo quando la scuderia è vuota o, meglio, piena di somari. Adesso, insomma, bisogna usare il pallottoliere e contare i voti in grado di confermare Draghi alla presidenza del Consiglio. Allora, i grillini hanno già annunciato di essere ostili, Meloni pure perché punta alle elezioni anticipate, e pare irremovibile, Salvini nicchia ma non ha voglia di cedere le praterie della opposizione all'amica Giorgia, per cui il suo assenso non è pacifico.
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Qualora le posizioni politiche rimanessero quelle appena descritte, avere come premier l'ex banchiere di successo rimarrebbe un sogno. Il mio è un discorso arido se non cinico, tuttavia sarebbe imprudente trascurarne i contenuti. Aggiungo una curiosità. Conte è stato osteggiato da molti critici in quanto ha rappresentato per oltre un biennio il popolo da cui non è stato eletto. Adesso è arrivato Draghi, pure non eletto, ma nominato, e tutti esultano. È assurdo. C'è chi è convinto che il primo ministro debba essere scelto dagli elettori quando invece viene designato dal capo dello Stato e poi approvato in Parlamento con il voto di fiducia. Purtroppo domina l'ignoranza della Costituzione che passa per essere la più bella del mondo, mentre andrebbe riscritta e adeguata ai tempi attuali. Ad ogni modo, nel caso in cui Draghi ottenesse la maggioranza delle Camere menerebbe il torrone come desidera, altrimenti dovrebbe fare come Conte: accomodarsi a casa. Personalmente gli auguro di vincere, eppure non sono sicuro che ce la faccia.
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