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Giuseppe Conte si indigna per i giochi di palazzo? I due precedenti che lo dovrebbero far tacere

Roberto Cota
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Il premier Conte in questa crisi di governo cerca di passare come lo statista che lavora indefessamente per il bene del paese mentre gli altri tramano alle sue spalle per interessi personali e giochi di palazzo. Cerca di ripetere con Renzi lo stesso schema che aveva messo in campo quando la crisi di governo l'aveva provocata Salvini. A livello di popolarità, avere contro Renzi, oggi, giova a Conte. Guardando alla sostanza delle cose, però, sarebbe il caso di usare un po' di logica e coerenza. Conte non è la persona indicata per indignarsi contro i giochi di palazzo. La sua figura nasce ex novo nel panorama della politica italiana proprio da un gioco di palazzo. Per l'esattezza, da due giochi di palazzo, realizzati con la complicità di quelli che oggi sono gli odiati nemici, cioè Salvini e Renzi. Record assoluto.

 

Senza essere legittimato dal popolo è diventato premier prima con la maggioranza gialloverde, poi con quella giallorossa. Trattasi di maggioranze inventate dal palazzo, non scelte dagli elettori. Inoltre, Conte non può certo trarre forza dai risultati ottenuti dal suo governo. A parte il lockdown, di soluzioni per contrastare la pandemia non se ne sono viste e la situazione economica precipita. Anche la storiella che quando ci sono le difficoltà non si può votare o cambiare il premier è assurda perché è proprio in questi momenti che occorre un governo espressione del voto popolare. Del resto, non risulta che negli altri paesi del mondo la democrazia sia sospesa. Detto questo, purtroppo, in quello che sta succedendo di logica e coerenza non se ne trovano. 

 

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