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Vaccino in Campania, i 41 "infiltrati" che non ne avevano diritto e le dosi somministrate al 101%: cosa non torna

Alessandro Gonzato
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Strane cose accadono in Campania dove apprendiamo che è stato somministrato il 101% dei vaccini a disposizione. Sì: il 101%. A essere precisi il 101,7. Lo riporta il ministero della Salute sul cui sito si legge che all'ombra del Vesuvio e nei dintorni sono state consegnate 67.020 dosi e ne sono state inoculate 68.138, 1.118 in più. Com' è possibile: San Gennaro il cui sangue lo scorso 16 dicembre non s' è sciolto ha comunque compiuto o' miracolo? Non lo escludiamo. E d'altronde il cardinale Crescenzio Sepe aveva rassicurato il gregge dicendo che il mancato prodigio non era «un presagio di sciagure, epidemie o guerre» e che bisogna sempre aver fede. I napoletani avevano pregato il santo fin dal primo mattino. Le invocazioni forse sono servite. In tal caso speriamo che i partenopei si riuniscano nuovamente in orazione e chiedano al patrono di pensare anche al resto d'Italia.

C'è però anche la possibilità che si tratti di un miracolo di Pulcinella e che il simpatico presidente della Campania, chissà forse gabbato da alcuni collaboratori che gli preferiscono il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, abbia inviato a Roma dati farlocchi. Il ministero, in calce alla tabella che riporta le percentuali di vaccini somministrati per ciascuna regione, sostiene che «il dato della Campania evidenzia la prevista somministrazione della sesta dose, il che potrà avvenire anche nelle altre regioni».

 

 

 

Nel fine settimana l'agenzia europea per il farmaco ha informato che da un'ampolla di Pfizer-Biontech si possono ricavare 6 dosi anziché 5. Il 101,7% della Campania, spiegano gli uffici di De Luca, deriverebbe da questo. Dunque delle due l'una: o gli altri governatori dormono e con loro i responsabili della vaccinazione, oppure nella terra di Eduardo De Filippo ci si sta dando alla grande alla commedia. Nel frattempo a Napoli accadono anche altre cose particolari. Prima la protesta di medici e infermieri che hanno denunciato fino a 4 ore di coda alla Mostra d'Oltremare dove sono stati allestiti i gazebo per la vaccinazione, anche se per la direzione dell'Asl 1 non è vero niente e si tratta di un «vergognoso sciacallaggio». Poi, sempre alla Mostra d'Oltremare, in queste ore sono stati smascherati 41 furbetti che hanno provato a intrufolarsi tra gli aventi diritti al vaccino, e se non fossimo alle prese con questa maledetta pandemia ci sarebbe da ridere a crepapelle come nei film di Totò. Tra gli imbroglioni in fila è stato beccato un noto avvocato, sono stati pizzicati informatori medico-scientifici, mogli, fidanzati e fidanzate, figli del personale medico.

Speravano si potesse replicare grossomodo quello che è accaduto nell'ambulatorio di Modena dove a fine giornata essendo avanzate delle dosi parte dello staff medico ha pensato di iniettarle a parenti e amici, in quel caso veri e non fasulli. Sentite Ciro Vedoliva, direttore generale dell'azienda sanitaria napoletana, a proposito del noto avvocato: «Mi ha dato tre risposte fasulle prima che gli dicessi che l'avevo riconosciuto. Hanno visto tutti come l'ho cacciato: così qualcuno si rende conto che non deve farmi fesso. Ccà nisciuno è fesso! Il noto avvocato è senz' altro un principe del foro. Fulvio Pavone, responsabile dei servizi informatici dell'Asl, ha spiegato che ai veri ma soprattutto presunti collaboratori degli studi dei medici di famiglia è stata chiesta la busta paga: «Chi non è stato in grado di presentarla non è stato vaccinato». E ha aggiunto, di nuovo Verdoliva, il direttore generale: «Ci hanno provato e hanno anche insistito. Strappato il foglio, li abbiamo fatti accompagnare alla porta». Scostumati! Chissà se nel 101,7% rientrano anche loro. Soltanto due persone, una volta smascherate, non hanno inventato balle.

De Magistris, ovviamente per attaccare nuovamente il governatore De Luca, il quale è stato il primo in Campania a farsi iniettare il siero senza il bisogno di accampare scuse, ha dichiarato: «Farò il vaccino quando sarà il mio turno». E ancora: «In un Paese normale e dopo mesi in cui non si parla altro che del vaccino ci si aspetta che l'organizzazione funzioni e che non si debba attendere ore. Nel '73, quando ci fu il colera», ha proseguito, «in 7 giorni furono vaccinate quasi un milione di persone». In Campania sono arrivate le prime 5 mila fiale del secondo carico. Il grosso della spedizione arriverà entro domani. Questa nuova fase, si apprende da fonti mediche, includerà anche gli iscritti agli ordini professionali della sanità e una parte dei medici in pensione. Dopo gli avvocati chissà che non ci provino anche gli architetti.

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