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Conti corrente in rosso, le nuove norme? Un grave favore alle mafie

Roberto Cota
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Il primo gennaio sono entrate in vigore le nuove regole europee sulla definizione di default. In caso di sconfinamento sul conto corrente che superi i cento euro (cinquecento per le imprese) e l'uno per cento dell'esposizione complessiva con un ritardo nei rimborsi di più di novanta giorni, la posizione verrà classificata a sofferenza. Con il rischio concreto di essere segnalati in centrale rischi ,che equivale per un imprenditore alla morte civile.

Su questo tema c'è la tendenza a far calare il silenzio e la stessa Banca d'Italia cerca di diffondere informazioni tranquillizzanti. Si vuole far credere che si sia di fronte ad adeguamenti previsti e necessari. La verità è che non c'era momento peggiore per fare entrare in vigore queste nuove regole. Le disposizioni, in prospettiva, produrranno effetti devastanti su un'economia già allo stremo a fronte delle chiusure imposte dal governo senza gli adeguati ristori. Inoltre, un altro aspetto va segnalato, quello del rischio di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata nel sistema produttivo. 

 

Se un imprenditore non riesce ad ottenere un prestito legalmente, disperato, potrebbe essere indotto a rivolgersi al mercato illegale. Tutto questo è assurdo perché lo Stato, da un lato, dice di voler combattere contro tutte le mafie, dall'altro, contribuisce a creare le condizioni perché le stesse facciano nuovi proseliti. Non credo a complotti strani, semplicemente rilevo come chi attualmente governa abbia perso il contatto con la realtà. 

 

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