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Donald Trump censurato, Paolo Becchi: "Così società private prendono decisioni politiche che non le competono"

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Donald Trump bannato dai social media. Quanto accaduto a Washington ha scatenato Facebook e Twitter che, in tempo record, hanno deciso di impedire al presidente uscente degli Stati Uniti l'accesso alle loro piattaforme. Un fatto gravissimo, lo definisce Paolo Becchi che cinguetta: "Non so se sia più grave per lo stato della democrazia le proteste anche estreme di cittadini americani o il fatto che il Presidente degli Stati Uniti possa essere censurato da società private che in questo modo prendono decisioni politiche che non le competono". 

 

 

E così il tycoon, dopo aver appreso la notizia, ha replicato lanciando un suo social: "Come dico da molto tempo, Twitter si è spinto sempre più in avanti con il bavaglio alla libertà di parola e gli impiegati di Twitter si sono coordinati con i democratici e la sinistra radicale per rimuovere il mio account dalla loro piattaforma, per mettere a tacere me, voi, 75 milioni di grandi patrioti che avete votato per me - ha scritto, come hanno riportato The Hill e altri media americani -. Abbiamo avuto negoziati con vari altri siti e presto ci sarà un grande annuncio, intanto guardiano anche alle possibilità di sviluppare la nostra piattaforma nel prossimo futuro". 

 

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