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Paolo Becchi, "il coronavirus e il business delle chiusure per le élite". Bill Gates, finanziamenti, censura: la verità

Paolo Becchi e Giovanni Zibordi
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Le scuole e università pubbliche sono chiuse in Italia come in buona parte degli Stati Uniti perché i giovani che si incontrano diffondono il virus. Il quale virus però non contagia nelle scuole private, dal momento che, come si legge ad esempio su Bloomberg, le «boarding school di elite sono tutte aperte e fanno lezione "in presenza" con tutti gli insegnanti e studenti in classe come prima». Nel nostro piccolo succede la stessa cosa. A Modena ad esempio, la principale scuola privata è aperta, perché se paghi molto per istruire i figli privatamente nella retta è compresa l'immunità ai coronavirus. Allo stesso modo, se un migliaio di persone lavora in una grande azienda, come i mega centri logistici di Amazon non c'è pericolo di contagio, mentre se gli stessi dipendenti si incontrano in un ristorante si infettano, così ha stabilito il Comitato Tecnico Scientifico del governo. Amazon grazie al lockdown è salita in borsa da 2.000 a 3.300 dollari per azione, oltre 500 miliardi di dollari di capitalizzazione. Anche per Apple e Microsoft non è andata male. Facebook, Google, Netflix e gli altri giganti tecnologici che facilitano lo "stare distanziati" a casa tramite cellulare, computer, internet, video ecc. hanno incrementato di migliaia di miliardi il valore in borsa.

I FINANZIAMENTI - Bill Gates ha speso oltre 4 miliardi per finanziare l'OMS e molte delle fondazioni che si occupano di virus, come quello dell'Imperial College di Londra del famoso Neil Ferguson, che prediceva milioni di morti e su cui si sono basati molti governi per imporre il lockdown a marzo. Microsoft grazie al lockdown che Gates e le fondazioni e centri di ricerca che finanzia raccomandano, ora vale 1.700 miliardi, 350 miliardi di più rispetto all'inizio dell'anno. Bill Gates viene ora spesso intervistato sui vaccini e prevede che le restrizioni dovranno durare per tutto il 2021 come minimo, ma nessun giornalista osa mai chiedergli dell'aumento di decine di miliardi del suo patrimonio grazie al lockdown che raccomandano gli scienziati che paga. I miliardari e le celebrità nonché i politici famosi americani che sono tutti milionari (Nancy Pelosi ha un patrimonio di oltre i 100 milioni di dollari) si sono mostrati in video tutti in quarantena a casa per incoraggiare il popolo a stare in quarantena. Peccato che i loro video da casa non mostrino bene le ville colossali al mare con yacht ormeggiati da cui sono filmati e non menzionino i loro figli e nipoti tutti regolarmente nelle scuole private. Le elites sono contente del lockdown perché attraverso di esso si sono arricchite e questa non è una malignità. Sui canali finanziari ogni settimana si sentono i CEO delle multinazionali delle telecomunicazioni che spiegano felici come in un anno si siano fatti progressi nel far adottare a imprese e famiglie le loro tecnologie e servizi che altrimenti sarebbero avvenuti in cinque anni. Anche chi non possiede mega aziende dell'internet, ma semplicemente era ricco o molto benestante ha beneficiato molto perché, per compensare il lockdown i governi hanno fatto enormi deficit e le Banche Centrali creato migliaia di miliardi di liquidità. In questo modo hanno fatto lievitare le borse mondiali del 20% fino a 104 mila miliardi il record storico e alla faccia della recessione, fallimenti e disoccupazione. Il lockdown è in fondo un nuovo modo di fare politica, mai utilizzato prima e che l'OMS stessa fino a marzo sconsigliava in caso di epidemia, ma a poco a poco si è rivelato una manna per l'elite globale tecnologica e finanziaria.

LA CENSURA - I media globali promuovono tutti il lockdown e sono controllati tutti in America da sei corporations e Facebook, Google e Twitter controllano il 95% dei media online. Come si sa, Facebook, Google e Twitter e anche Amazon censurano chi critica la psicosi della pandemia, i lockdown e la vaccinazione di massa. Amazon esclude i libri, Youtube esclude i video, Facebook blocca accounts e Twitter pure blocca o inserisce "avvertimenti". Non è mai successo prima che filtrassero e censurassero una discussione, ma i loro proprietari sono i grandi beneficiari dello spostamento sul "digitale" di centinaia di milioni di persone costrette a stare chiuse in casa per mesi. Eppure qualcosa non torna. Il lockdown a Wuhan era durato solo fino a marzo e da almeno maggio tutti sono fuori e anche senza mascherina e questa estate affollavano i concerti tutti assembrati a decine di migliaia. La Cina è tutta aperta, a parte i dissidenti che sono in galera, da maggio e ha avuto un boom di export, il suo Pil è aumentato mentre tutto il mondo è in recessione e la sua Borsa è salita del 40%. Insomma, vuol dire che un lockdown prolungato non fa troppo bene. In occidente invece stranamente non finisce mai. Perché? Ma perché è una cosa ottima per le grandi multinazionali e in generale le élites. Per loro il lockdown non vale. I loro figli sono tutti in classe nelle scuole private, a differenza della plebe a casa con Zoom.

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