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Vittorio Feltri, Mario Draghi premier? "Solo se in Parlamento non ci fosse questa banda di disadattati"

Vittorio Feltri
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I lettori dei quotidiani avranno notato che un giorno sì e l'altro pure nei titoli e negli articoli figura il nome di Mario Draghi, ex capo della Bce e di tante altre cose importanti. Quest' uomo colto e capace viene indicato come probabile sostituito di Giuseppe Conte a Palazzo Chigi. Certamente Draghi è più bravo dell'attuale premier, e se gli subentrasse in fretta saremmo tutti felici, conoscendo la sua straordinaria abilità. Ma il problema risiede altrove. A parte che il presidente in carica ha dimostrato un attaccamento patologico alla poltrona, la maggioranza che lo sostiene è di scarsa qualità, e ne ha dato prova in mille modi, sia nella fase gialloverde sia in quella giallorossa, quindi mi sembra poco o per nulla invitante: mai e poi mai un fuoriclasse della levatura di Mario il banchiere accetterebbe di guidare una simile armata Brancaleone.

Un mucchio di disadattati abbarbicato in parlamento e dintorni al solo scopo di tirare a campare. Mi rendo conto che l'ex comandante della Banca Europea sia gradito agli italiani che contano, se fosse al vertice dell'esecutivo sarebbe un toccasana per il Paese, tuttavia non facciamoci illusioni che egli possa piegarsi a condurre una baracca infoltita di grillini, dei quali si ignora se stiano sul melo oppure sul pero. A sua volta egli sarebbe destinato a rimediare figuracce memorabili, poiché il governo, come tutte le squadre, comprese quelle di calcio, o è coeso o perde ogni partita.

 

E siccome Draghi è appunto un drago, e suppongo sarebbe in grado di imprimere una svolta positiva alla nostra nazione, si sacrificherebbe soltanto se gli fornissimo una compagine politica seria, alla sua altezza. Che oggi non c'è e non è detto che ci sarebbe in caso di nuove elezioni. Pertanto prima di coltivare la speranza di essere governati da un premier della statura di Draghi, vediamo di pulire il pollaio ora pieno zeppo di schifezze che impediscono a chiunque, figuriamoci a lui, di porci mano. Mettiamogli a disposizioni due Camere di gente seria, poi ne riparliamo. Ad maiora. 

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