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Immigrazione, la Ong che ha acquistato la Mare Jonio 2 è finanziata da sindaci di sinistra

Alessandro Gonzato
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Et voilà, un altro record per l'Italia Dem-Cinque Stelle: dopo quello europeo dei morti per Covid, è pronta Mare Jonio 2, la più imponente nave per il recupero di migranti mai costruita. Settantadue metri di lunghezza, 1.850 tonnellate di stazza, mille posti, due apparati di radiocomunicazione, droni e visori notturni che potranno salire fino a 100 metri d'altezza agganciati a un pallone aerostatico. E poi un ponte di coperta di 540 metri quadrati con sopra 5 container, 60 cuccette extra e un ospedale di primo soccorso. Due gommoni per la navigazione d'altura da 6 metri e 80. Lo scafo, di fabbricazione norvegese e finora utilizzato per l'assistenza tecnica delle piattaforme petrolifere, è stato acquistato dalla Ong nostrana Mediterranea Saving Humans per una cifra che pare si aggiri sugli 800 mila euro. È in fase di riadattamento in un cantiere nautico di Brema. La musica, squilli di tromba, si leverà ad aprile, quando la nave prenderà il mare e con l'inizio della bella stagione comincerà a imbarcare più richiedenti asilo possibile.

È scontato che li porterà tutti sulle coste siciliane e calabresi. Mare Jonio 1, a marzo dell'anno scorso, è stato il primo rimorchiatore a sfidare apertamente Salvini, reo di aver scongiurato migliaia di morti per annegamento. A breve la "gemella" potrà navigare indisturbata verso l'accogliente Paese in cui l'avvocato-premier, potere della poltrona, non è più contrario agli sbarchi di massa come quando governava con la Lega. I responsabili di Mediterranea non commentano. Lo fa solo il leader no-global Luca Casarini, uno dei capimissione, il quale ha detto a Repubblica: «Non confermo né smentisco la notizia della seconda nave in arrivo. Però posso dire che noi non molliamo il campo, vedrete». avanti c'è posto Non sarà questa grande impresa, dato che a contrastare l'andirivieni delle Ong non è rimasto nessuno. 

 

 

 

I lavori di sistemazione dovrebbero cominciare appena terminate le festività natalizie e, dicevamo, saranno piuttosto rapidi. Pattugliare le acque a caccia di disperati da portare in Italia, stando ai calcoli, dovrebbe costare a Mediterranea circa 100 mila euro al mese, a cui vanno aggiunte le spese per i 36 membri dell'equipaggio. La Ong è stata fondata nel 2018 da un insieme di associazioni aiutate dai parlamentari della Sinistra ed è sostenuta anche dai sindaci di Napoli e Palermo, Luigi De Magistris e Leoluca Orlando. Ufficialmente si autofinanzia attraverso donazioni da parte di privati. Non bastassero, comunque, è noto che in Italia le risorse per l'accoglienza dei clandestini si trovano sempre. La Mare Jonio 1 è ferma da più di un mese nel porto di Venezia per lavori di manutenzione: un'altra marea di soldi. Nel frattempo gli attivisti hanno comprato una barca più bella, più grande, tecnologicamente avanzata. Chissà se in tempi di pandemia vip e politici progressisti saliranno ancora a bordo alla ricerca del selfie perfetto.

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