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Coronavirus, Paolo Becchi svela chi è favorito dalla pandemia: multinazionali e le potenze asiatiche

Paolo Becchi - Giovanni Zibordi
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Al confine tra Lombardia e Emilia, tra Modena e Mantova, tanto per fare un esempio, ci sono posti di blocco con camionette dell'esercito che costringono tutte le auto a passo d'uomo. In questo modo fermano dozzine di vetture per somministrare multe da 2mila euro a chi "sconfina" di regione senza certificazioni valide. L'ultima volta che si controllava chi passava tra Mantova e Modena e si facevano pagare gabelle è stato probabilmente nel Seicento (già nel Settecento la circolazione era abbastanza libera). Nel frattempo gli stadi in Cina sono pieni di fan tutti senza mascherina, così come discoteche, ristoranti, parchi di divertimento e concerti. E così in quasi tutta l'Asia. È quindi una pandemia che colpisce più che altro alcune nazioni e ne salva invece la maggior parte (sì perché la Cina e paesi limitrofi sono circa 2 miliardi di persone e i paesi che hanno un incremento di mortalità questo autunno sono Italia, Spagna, Olanda, Belgio, Gran Bretagna, Slovenia e poi Stati Uniti).

Da noi "si muore" dicono i bollettini. Bisogna essere obiettivi e in effetti se guardiamo i dati settimanali di mortalità nelle ultime due settimane troviamo un aumento superiore alla media in Italia e alcuni paesi europei. Come si vede dai dati dell'Osservatorio Europeo per la Mortalità i decessi in Europa nel suo complesso sono stati nella 45esima settimana dell'anno 59.171 contro 54.699 nella medesima settimana dell'anno scorso, cioè un aumento di 4.472 ovvero di circa l'8%. Nei mesi invernali i decessi settimanali in tutta Europa arrivano anche a 70mila a settimana, ma l'anno scorso, dopo un picco di morti più basso del solito in inverno, con il Coronavirus tra fine marzo e aprile c'è stato un secondo picco fino a 89mila morti a settimana. Per ora siamo ancora (a 59mila decessi) molto sotto quel picco e anche sotto i massimi tipici dell'inverno, ma ora siamo sopra l'anno scorso dell'8% circa.

In Europa vivono oltre 300 milioni di persone e ogni anno ne muoiono in media in 3 milioni. Se si guarda ai grafici l'aumento totale da inizio 2020 rispetto ad anni precedenti, è di circa 130mila decessi, cioè il 4,5%. Questi 130mila decessi in più, rapportati ai 3 milioni che muoiono in Europa, sono un aumento modesto.  Per capire le statistiche bisogna cercare di tradurre i numeri in qualcosa di più evidente. Se dividiamo 300 milioni di abitanti per 130mila morti in più, con il virus risulta che ogni 3mila persone ci sono stati 1,3 morti in più. Questo equivale a circa 1 morto in più ogni duemila abitanti. Perché si ferma allora mezza economia? Perché perdiamo ora un 10% del Pil con il lockdown in Italia? Bisogna rendersi conto che l'Europa occidentale non è più "il mondo", siamo meno del 6% della popolazione mondiale e come economia il 18%. "Il mondo" oggi è l'Asia più che noi, anche assieme con il Nordamerica siamo ora meno di loro di numero e pari a loro come Pil. E in Asia non c'è più pandemia e non c'è lockdown.

 

 

 

Non è vero che tutto il mondo è in difficoltà per la Covid-19, anzi molti ne beneficiano. La Cina (e anche Corea, Giappone, Taiwan) e le multinazionali come Amazon, Microsoft, Google, Facebook e poi quelli del settore come Pfizer ecc. beneficiano del lockdown. In Asia hanno avuto problemi minimi e le loro economie sono "aperte" e ci fanno un mazzo così a noi che siamo "chiusi". Le multinazionali del Nasdaq sono in buona parte raddoppiate in borsa da marzo. La realtà è che queste multinazionali impongono un tributo a paesi come l'Italia o la Francia o la Spagna. Perché lo paghiamo visto che la mortalità è alla fine variata di un 6% circa (su base annuale)? Perché "la mera vita" viene prima di tutto? La "mera vita" a dire il vero le nascite sono già crollate di altre 12mila col lockdown e quando all'inizio del prossimo anno avremo il crac di licenziamenti, fallimenti, pignoramenti e sfratti crolleranno molto di più. Ogni bimbo che non nasce sono 80 anni di vita persi. Non è la stessa cosa di un 85enne morto di infarto ma risultato "positivo" al tampone. 

Il lockdown va contro tutta la storia delle nazioni, che hanno sempre cercato come collettività di difendersi, non di autodistruggersi. Una volta si reagiva, oggi si china la testa. Si fa il lockdown e così si schiacciano i piccoli business e le piccole aziende a vantaggio di Amazon o Google o Microsoft o Pfizer, si distruggono posti di lavoro e anche la salute mentale di tante persone, si riducono così sempre di più le nascite e poi si distribuiscono sussidi pubblici. Alla fine, quando arriveranno i famosi vaccini e si potrà finalmente riaprire diranno che ci sono enormi deficit e aumenteranno anche le tasse e le pagheranno anche quelli che per ora si sentono protetti. Dalla pandemia alla carestia. È "l'incubo di Foucault": moriremo tutti per salvare la vita.

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