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Vittorio Feltri e i debiti, sfogo estremo (contro Conte): "Il giorno in cui dovrei suicidarmi"
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Il cappio al collo secondo Vittorio Feltri. Se è quello dello Stato o di un comune cittadino italiano, giudicate voi. Di sicuro, il debito pubblico fuori controllo è una Spada di Damocle per la macchina pubblica, sempre a corto di soldi e liquidità e costretto così a fare nuovo debito in un circolo vizioso apparentemente destinato a non avere fine. Ma lo è anche per i contribuenti, che anno dopo anno vedono crescere la tassazione ai loro danni, diretta e indiretta, senza godere peraltro di servizi all'altezza. E come sempre al direttore di Libero basta una sola frase, su Twitter, per sintetizzare questo paradosso molto italiano: "Se io avessi gestito il mio bilancio come lo Stato ha gestito il proprio - chiosa Feltri, lapidario - dovrei suicidarmi per debiti". Messaggio forte e chiaro a chi ci governa, dal premier Giuseppe Conte in giù.
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La Postina con Zanellato diventa Dotta
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