Vittorio Feltri e la lezione di vita a Giuseppe Conte: "Se facessi come lo Stato avrei le pezze al c***"
Ieri il Giornale ha pubblicato una interessante statistica da cui risulta, cifre alla mano, che ogni anno in Italia i nostri eredi (figli, nipoti) ricevono la bellezza di 200 miliardi di euro, non noccioline. In altre parole, più crude, noi vecchi quando andiamo all'altro mondo lasciamo in questo una grande ricchezza che finisce inevitabilmente nelle tasche dei signorini che abbiamo fatto nascere, mantenuto per una vita, a tavola, sotto un tetto, a scuola e all'università. È una storia che si ripete da lustri, anzi da secoli, e proseguirà in eterno. I genitori sgobbano, si amministrano con oculatezza, risparmiano e accumulano beni mobili e immobili. Lo compiono per una antica abitudine ed è difficile cambino stile. Quando giunge il momento di morire che fanno un padre e una madre?
Semplice, vanno al cimitero e consegnano il loro patrimonio agli ex bambini ormai adulti e dotati del cinismo necessario allo scopo di incassare allegramente tutto, fino all'ultimo spicciolo. Non si tratta soltanto di denaro contante depositato in banca, figuriamoci: ci sono terreni, appartamenti, seconde e prime case. Tutta roba che fa gola ai discendenti, i quali non aspettano altro: arricchirsi o almeno sistemare i conti familiari. Per cui non sorprende il fatto che gli anziani non vengano curati bensì spesso dimenticati negli ospizi, nella inconfessata speranza che tirino le cuoia e si decidano a consegnare i loro averi ai legittimi eredi. Ciò è vero benché triste. Mi viene in mente la vicenda recente di una signora abbandonata al Trivulzio di Milano, madre di dieci figli, nessuno dei quali si occupò di lei finché non spirò. Si conferma la validità di un luogo comune: un genitore da solo è in grado di allevare molti ragazzi, eppure molti ragazzi non sono capaci di provvedere a mamma e papà in età avanzata.
Ogni figlio ha una propria famiglia e scorda quella di origine, che lo ha generato, salvo ricordarsene nell'attimo in cui c'è da guadagnare. Allora scatta l'eccitazione tipica di chi è in procinto di riscuotere il bottino. Così si spiegano gli scontri generazionali. I nonni assistono i giovani, li aiutano a sbarcare il lunario, sono pronti a sfamare i nipoti, e quando raggiungono Caronte determinano la felicità dei successori. Personalmente mi sono dedicato anima e corpo al mio bilancio, se mi fossi comportato come si comporta lo Stato con il suo, avrei le pezze al c**o e non potrei rendere contenti i mie quattro rampolli in caso di decesso.