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Vittorio Feltri sul coronavirus: "Ho l'impressione che ci abbia rimbecilliti, finirà che manderemo tutti affancovid"

Vittorio Feltri
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Chiedo anticipatamente scusa ai lettori se mi accingo ad andare giù piatto. Questa menata del virus ho l'impressione che ci abbia rimbecilliti. Non riusciamo più a ragionare con noi stessi, figuriamoci con gli altri. Per mesi ci hanno garantito che una seconda ondata autunnale non ci sarebbe stata, e invece oggi viviamo nel terrore di infettarci perché la malattia avanza baldanzosamente come un guerriero gallo. Siamo tempestati da informazioni contraddittorie, tanto che non sappiamo più a chi dare retta. Meno male che c'è Zangrillo, l'unico in grado di spargere tra noi un minimo di serenità. E per fortuna il virologo Burioni ieri ha comunicato urbi et orbi che il vaccino angloitaliano, il quale dovrebbe pervenire presto, anzi prestissimo, può essere risolutivo specialmente per gli anziani come me.

Speriamo che lo scienziato nel dire questa cosa sia all'altezza della sua fama. Penso che egli non sbagli. Tutte le polemiche sul coprifuoco e le chiusure anticipate degli esercizi pubblici sono fondate, tuttavia, qualora dovessi fornire dei consigli al governo per agire con maggiore acume, ignorerei da che parte cominciare. I contagi crescono di brutto, gli ospedali sono sul punto di scoppiare, la gente è combattuta fra la paura di infettarsi e quella di morire di fame, considerato che chi è impiegato nel terziario rischia di perdere il lavoro, senza il quale non si campa. Il premier Conte promette la distribuzione di soldi a tutti coloro che sono in difficoltà. Quali soldi? Le casse dello Stato sono vuote, il Pil va a puttane, l'Europa non sgancia un euro, gli occupati lavorano da casa e disertano bar e ristoranti.

Il solo elemento in salita è la bolletta di certi dipendenti sfigati. I quali se manifestano e urlano in piazza non hanno mica torto, che altro potrebbero fare davanti alla prospettiva di non riscuotere lo stipendio? Strano e inquietante che si certifichi che la maggiore quantità delle infezioni avvenga in casa. Dunque, perché questo benedetto esecutivo ci costringe a permanere dalle 18 in poi relegati tra le pareti domestiche? Si vuole che noi si crepi tutti? Poi si predica che i contagi si realizzano per lo più di giorno, sui mezzi pubblici affollati. Ne prendiamo atto, ma allora che senso ha blindarci di notte? Cerchiamo di propagare meno scempiaggini. Altrimenti finiremo presto non solamente con il fare casino in piazza ma anche con il mandare affancovid lo Stato, le Regioni e pure i Comuni. E così sia. 

 

 

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