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Vittorio Feltri, appoggio ai napoletani dopo la rivolta contro il governo: "L'Italia aiuti la Campania"

Vittorio Feltri
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I napoletani non hanno affatto torto nell'essere furibondi. La loro città affoga da sempre in gravi problemi, il più pesante dei quali è quello della disoccupazione, dato che la disponibilità di impieghi è condizione posta alla base della sopravvivenza. È noto che il lavoro nero è diffuso in mancanza di un tessuto imprenditoriale in grado di offrire posti legali. Sotto il Vesuvio si campa come si può, ovvio che molte regole vengano violate per cause di forza maggiore. Ora che il Covid ha inasprito i suoi attacchi anche al Sud, che si era considerato a lungo immune, le cose si complicano. La chiusura voluta dal governatore De Luca, che pure ha le sue buone ragioni, è stata presa dalla popolazione come una terribile minaccia. La quale popolazione, non essendo più capace di esercitare le piccole attività attraverso cui recuperava qualche euro per mangiare, è terrorizzata: teme di fare la fame.

 

 

 

 

Naturale dunque che protesti con foga addirittura eccessiva, si riversi nelle piazze e insceni manifestazioni ai limiti del lecito. Condanniamo le violenze, tuttavia comprendiamo la disperazione dei partenopei che non dispongono di risorse se non quelle provenienti da faccende poco chiare, probabilmente non contemplate nelle regole. Gli amministratori campani e i governanti centrali non possono ignorare che Napoli non è soltanto camorra: la gente si arrovella per mettere insieme il pranzo con la cena e merita una attenzione particolare. Non è giusto abbandonarla al suo destino sfortunato e crudele. Tutta l'Italia deve aiutare la Campania, invece mi pare che in questa fase essa sia stata lasciata alla deriva, condizione che la costringe a reagire con i pochi mezzi di cui dispone. La folla che ha attraversato la metropoli urlando la propria rabbia non è impazzita, semplicemente esprime la paura di essere lasciata sola nonché di essere obbligata a delinquere non per vocazione - badate tutti bene - bensì per non perire di stenti. Diamo una mano ai napoletani, e non soltanto per proteggersi dal Covid, ma altresì allo scopo di garantire alle famiglie di sopportare con dignità i sacrifici dettati da una situazione di emergenza. Noi siamo vicini a chi soffre, convinti che in questo periodo storico la solidarietà debba scattare nell'anima degli italiani. 

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