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Filippo Facci e il coronavirus, "coprifuoco inutile: l'epidemia gira di giorno"
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Forse abbiamo esaurito moccoli e bestemmie durante il primo lockdown: sarà per questo che si odono poche lagnanze per questo «lockdown notturno» che partirà stasera. Da principio aveva anche un senso: evitare quelle dementi «movide» che neanche un esercito basta a controllare, giusto: ergo chiudere presto (andava bene anche alle 22) i ristoranti, i locali e tutte le fabbriche della socialità col bicchiere in mano, coi gonzi tutti in piedi a ciondolare e bramare promiscuità e pressione antropica: che più ce n'è, meglio stanno. È l'età della coglionaggine, che ci volete fare, ma ci voleva poco a disinnescarla: via gli alcolici e chiusi tutti i locali, fine, sorvegliate anche le principali piazze, con multoni da paura in caso di assembramenti residui (e dove? I parchi sono chiusi) o peggio in caso di proseguimenti domiciliari, sorvegliati con la gentile collaborazione del vicinato delatore. E invece no, dopo le 23 non si può uscire neppure a portare il famoso cane, o a comprare le famose sigarette, non posso raggiungere la fidanzata che vive a un chilometro da casa mia, non posso uscire alle 4.30 se voglio andare in montagna a scalare: e me ne starei anche muto, se almeno ne valesse la pena. Sono pronto a sacrifici anche maggiori, veri. Ma questo a che serve? È come prevenire le insolazioni vietando di prendere il sole di notte. Lo sappiamo tutti che il casino è di giorno, è sui mezzi pubblici sempre strapieni dove non controllano nulla (neanche il biglietto) e che rappresenta un problema che in mesi e mesi non sono riusciti a risolvere: la capienza dell'80% non garantisce il distanziamento manco per niente, per garantirlo servirebbe una capienza del 25% (è complicato, lo so) senza contare che negli orari prossimi al coprifuoco la pressione sui mezzi potrà solo aumentare. Lo sappiamo tutti che il problema è nelle mescolanze diurne che abbiamo scelto di non sacrificare perché effettivamente antieconomico, liberticida, talvolta stupido: e infatti la scuola e il lavoro continuano. Sappiamo, pure, che i nodi principali sono il collasso del sistema dei tamponi e di tracciamento delle Ats, quindi l'aumento dei contagi: e come rispondi, dopo otto mesi? Prevenendo il contagio quando il contagio non ci sarebbe. In sintesi, il lockdown notturno avrebbe i seguenti vantaggi: non porta grandi perdite economiche e scoraggia l'indisciplina di una minoranza (gli scemi della movida, anche se un sacco di gente, con la movida, ci campa) e questo senza che la maggioranza soffra più di tanto, perché la gente perbene dopo le 23 sta a casa e va a dormire. Il lockdown notturno, a mio dire, avrebbe in compenso i seguenti svantaggi, uno su tutti: non serve veramente a un cazzo, e non occorre essere scienziati per sapere che non influirà sulle proiezioni dei contagi, e che, insomma, ha tutta l'aria di un coprifuoco dimostrativo fatto quando di bombe non ne cadono. È un modo di far vedere che si sta facendo qualcosa, e in effetti si sta facendo qualcosa: una cazzata.
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La Postina con Zanellato diventa Dotta
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