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Coronavirus, i rimedi grossolani del governo per coprire le loro colpe: "Svacco indiscriminato"

Iuri Maria Prado
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Qui non si è mai trattato di contestare per principio le misure di contenimento dell'epidemia: si è trattato di contestarne l'adozione nell'assenza di qualsiasi piano coordinato e complessivo. Il lockdown di mesi fa era esattamente questo: non una misura adottata in esecuzione di un piano giusto o sbagliato, ma un grossolano rimedio alla disastrosa mancanza di ogni impostazione strategica. È abbastanza facile attribuire al mucchio dei «negazionisti» qualsiasi voce critica elevata contro la gestione governativa: ma un conto è raccomandare l'uso della mascherina e un altro conto è multarne esemplarmente la mancanza dopo aver sottaciuto il motivo per cui prima dicevi che era superflua, e cioè perché non avevi provveduto a farne scorta; un conto è chiudere tutto perché non esiste alternativa e un altro conto è farlo quando la mancanza di alternativa dipende da te che non ci hai lavorato (in che cosa era diverso il panettiere che ha tenuto aperto rispetto all'artigiano che ha dovuto chiudere?); un conto, insomma, è organizzare il Paese in un sistema ragionato di restrizioni e un altro conto è disorganizzarne l'economia e la vita civile nell'insensata alternanza di blocchi totali e svacco indiscriminato. Perché il problema, cioè la mancanza di piani, era visibile sia nel divieto sia nella concessione: e infatti si manifestava contraddittoriamente nell'elicottero sulla testa dell'unico bagnante e nella spiaggia-formicaio dove non c'è un controllo manco a pagarlo oro.

 

 

INDISCUTIBILI ERRORI
Nessuno ha mai nemmeno pensato che fosse possibile uscirne gratis, cioè senza soffrire qualche limitazione anche grave della propria libertà e senza rinunciare a quote anche non insignificanti di benessere economico. Ma era un costo che si poteva pagare a un potere pubblico che faceva qualcosa di discutibile, non all'arbitrio del potere che faceva qualsiasi cosa pretendendosi indiscutibile: e, guarda caso, mantenendo il segreto sui documenti che denunciavano le indecisioni e gli errori dell'azione di governo.

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