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Gregoretti, Vittorio Feltri contro Giuseppe Conte e Di Maio: "E poi dicono che gli str*** sono i magistrati"

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Breve riassunto di quanto accaduto nelle ultime ore. Qui Catania, dove si è aperto il processo a Matteo Salvini, il "sequestratore" del caso Gregoretti. Un'udienza preliminare, per stabilire se spedirlo alla sbarra oppure no, che si è chiusa con un rinvio dei lavori al 20 novembre, quando, tra gli altri, saranno chiamati a testimoniare Giuseppe Conte e Danilo Toninelli (successivamente, il 4 dicembre, anche Luigi Di Maio ed Elisabetta Trenta). Convocazioni che sembrano un preludio al successo della linea difensiva di Salvini, che nell'opporsi al processo ha chiesto di sentire le altre parti in causa all'epoca del governo gialloverde. Parti in causa che, prima della "crisi del Papeete" aperta da Salvini, gli evitarono il processo per l'identico caso Diciotti.

 

Ma le stranezze, le assurdità di questa vicenda non si esauriscono certo così. Infatti, oggi a Catania, come detto, e ovviamente, la difesa del leader della Lega ha chiesto di non celebrare il processo. Il punto è che la medesima richiesta, quella di non procedere e archiviare, è arrivata anche dall'accusa, la procura di Catania, che non ravvisa alcun reato. Il Gup si è preso tempo per decidere: prima le testimonianze di cui vi abbiamo dato conto. E proprio contro questa macroscopica assurdità punta il dito Vittorio Feltri, in un breve e durissimo tweet: "Il pm di Catania chiede il proscioglimento di Salvini, mentre i politici lo vogliono condannare. E poi dicono che gli str*** sono i magistrati", conclude il direttore di Libero. E ogni riferimento a Conte, Di Maio e compagnia cantante non è puramente casuale.

 

 

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