Vittorio Feltri sulle regionali: "Susanna Ceccardi, una in gamba. Ma in ogni caso il voto non toccherà il governo"
Domani si vota in varie regioni e tutti i partiti pensano di vincere. A noi non piace fare previsioni specialmente stavolta, visto che domina la incertezza. Pare che la destra parta avvantaggiata, auguri. Qualsiasi risultato daranno le urne a livello nazionale non cambierà niente. Il suffragio locale, è noto, non può incidere sulle sorti del governo, che continuerà a fare indisturbato pasticci di ogni tipo. È pur vero che molti anni orsono D'Alema, allora premier, si dimise in seguito a una consultazione regionale poco soddisfacente per la sinistra. Fu una eccezione che anche ora conferma la regola.
La vita di un esecutivo non dipende dal colore politico di nuovi governatori e nuove giunte abilitate ad agire in un territorio delimitato. Nessuno quindi si illuda sia possibile da lunedì, a spoglio avvenuto, di poter mutare il corso della storia repubblicana. Le dichiarazioni roboanti dei leader che i quotidiani riportano con enfasi lasciano il (brutto) tempo che trovano. La Lega punta a promuovere la Ceccardi in Toscana, una signora in gamba della quale oggi Libero si occupa in prima pagina. Speriamo che la signora batta il suo avversario di sinistra, ma adagio con l'ottimismo. La recente vicenda dell'Emilia docet. Dove i comunisti e i post comunisti hanno dominato per oltre mezzo secolo non è facile per il Carroccio e soci prevalere. Calma con l'entusiasmo.
I festeggiamenti è meglio farli dopo una eventuale affermazione, non alla vigilia. In ogni caso bisogna registrare le difficoltà di pentastellati e democratici, la cui esperienza ai vertici dell'amministrazione è stata deficitaria. Il giudizio definitivo tuttavia spetta al popolo. Attendiamo lunedì onde giudicare la situazione. Per quanto riguarda il referendum costituzionale relativo al taglio dei parlamentari, devo ammettere che non mi importa un accidente. So già che preverranno i sì perché genericamente alla gente il personale politico sta sul gozzo. La maggioranza, a naso, sarà favorevole alle cesoie e all'idea di eliminare una quota cospicua di deputati e senatori, pertanto voterà entusiasticamente per la loro decimazione. Il primo movimento che sarà falcidiato sarà quello grillino, cioè lo stesso che ha proposto la riduzione. Il loro sarà un suicidio perfetto, invero rallegrante. Lo spettacolo che offre la stupidità non è mai deludente.
Ricordiamo per puro divertimento che la proposta del massacro fu approvata alle Camere da tutti gli schieramenti, compresi quelli che adesso hanno fatto marcia indietro e dicono di propendere per il no. Più scemi di così è arduo essere. Considerato ciò, io non mi recherò al seggio. Avrei gradito la eliminazione del Senato, fotocopia di Palazzo Madama, che avrebbe favorito la semplificazione dei processi legislativi. Aggiungo soltanto che uno sfoltimento degli onorevoli non mi toglie il sonno. Cosicché domani invece che entrare in cabina entrerò al bar per bermi un aperitivo alla salute dei politici morituri.