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Vincenzo De Luca? Scorda le inchieste in Campania e attacca Fontana: altri insulti al Nord

Enrico Paoli
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Come sempre, come al solito. Quando sente di essere in difficoltà, e in questo momento lo è - la Procura di Napoli sta indagando sulla realizzazione degli ospedali Covid, in particolare a Napoli, Caserta e Salerno - il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, attacca, accusando gli altri di avercela con lui. Soprattutto quelli del Nord. «Abbiamo mostrato una sanità di assoluta eccellenza. In questi giorni abbiamo registrato un tentativo di speculazione politica e di aggressione mediatica», afferma il presidente, «il fatto che la Campania abbia dato prova di efficienza e concretezza è una cosa che non è stata ancora digerita da tutti in Italia, c'è una parte dell'opinione pubblica che pensa che Napoli sia o la camorra o il caos, quando emergono episodi di efficienza sembra che la cosa dia fastidio».

Vittime dunque, altro che storie. Tanto che per De Luca «c'è stato un tentativo di equiparare alcune gravi questioni che hanno riguardato il Nord con la Campania. Mi dispiace ma il tentativo, partito da alcuni media nazionali, è fallito. La Campania esprime il massimo rispetto per ogni iniziativa di controllo di legalità degli atti, ben vengano», sostiene il governatore, «i presidenti di Regione sono soggetti attuatore delle ordinanze nazionali. Abbiamo fatto anche per gli ospedali modulari una procedura di gara pubblica con procedure ordinarie. Nessun problema, tranquilli tutti. Vedrete che ci presenteremo come un modello di efficienza e trasparenza oltre che di correttezza sul piano nazionale. Non ci distraiamo».

 

 

De Luca, ovviamente, fa riferimento alle inchieste aperte dalla Procura di Milano incentrate sulla fornitura di mezzo milione di camici e altri dispositivi di protezione individuale in Lombardia. Nel mirino dei magistrati del capoluogo lombardo c'è anche il governatore della Lombardia, Attilio Fontana. Come sempre, come al solito, la miglior difesa è l'attacco. Dal canto loro gli investigatori partenopei stanno cercando di fare luce sulle gare della Soresa (la centrale per gli acquisti per enti sanitari, società partecipate, enti strumentali e altre Pa della Regione Campania) nei giorni in cui la regione era alle prese con il cosiddetto «picco» della pandemia. Tra gli indagati anche persone vicine al presidente De Luca.

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