Vittorio Feltri contro la legge sull'omofobia: "Condannato perché non la penso come Casalino?"
Il nostro grande Antonio Socci ha disquisito ieri magistralmente sul tema riguardante l'omofobia, dimostrando con argomenti di ferro quanto sia assurdo e antiliberale approvare una legge che vieti ai cittadini italiani di esprimere opinioni non in linea con quelle di moda, cioè favorevoli a non distinguere il genere delle persone. Non ho molto da aggiungere ai ragionamenti inoppugnabili del nostro valente giornalista, cattolico anticonformista e colto. Però una piccola chiosa ce l'ho sulla punta della lingua. Non riesco a capire per quale arcano motivo un individuo non possa esternare idee omofobe.
Intendiamoci, io non nutro avversione nei confronti degli omosessuali. Quando incontro qualcuno non mi chiedo quali siano le sue preferenze tra le lenzuola, delle quali - perdonate la franchezza - non mi importa nulla. Cosa volete che me ne freghi se Francesco ama Mario anziché Maria o se Maria predilige Giovanna anziché Filippo. Tra l'altro non posso disprezzare le lesbiche che hanno i miei stessi gusti. Che senso ha discettare su quello che avviene nel talamo? Sono affari privatissimi, che hanno in comune la politica e il codice penale con le nostre abitudini in camera da letto? Per favore, il Parlamento si occupi del Paese piuttosto che delle pratiche ininfluenti dei paesani.
Vittorio Feltri sull'omofobia: "Non la capisco. Ma non è un reato"
Poi scusate. A me gli alpini sono simpatici, li stimo addirittura, mentre a mio cugino stanno ferocemente sulla scatole e lo sbandiera ai quattro venti. Nessuno si è mai sognato di sottoporlo a procedimento penale. A mio fratello sono antipatici coloro che hanno i capelli rossi e non lo nasconde. Mai nessuno lo ha perseguito. Io detesto l'Ordine dei giornalisti e in genere i giornalisti. È proibito questo mio nobile sentimento? Spero di no. Ciascuno ha i propri orientamenti e non è opportuno impedirgli di rivelarli. Se qualcuno ha in uggia i gay perché mai bisogna punirlo se lo dice? Infine, sarò padrone di affermare che la famiglia più idonea ad allevare un figlio è costituita da un uomo e una donna e non da due signore? Per quale ragione la magistratura deve ficcare il naso nei casi miei, e condannarmi poiché ho una visione che non aderisce a quella di Casalino? Smettiamola con queste bischerate liberticide. Fateci campare come ci piace.