Paolo Becchi e il consiglio al governo: "Ecco l'alternativa a Btp e Mes"
Il governo vende da qualche giorno il "Btp Futura, che servirà a finanziare la ripresa post Covid-19" come dice la pubblicità, riservato al pubblico italiano. Un mese fa si erano venduti 12 miliardi di "Btp Italia" riservati al pubblico, . Senza dirlo il governo fa ciò che voleva Salvini. Si tratta, però, di quantità modeste, se tutto va bene con questo "Btp Futura" forse si arriverà a 25-30 miliardi totali su un totale di 450 miliardi circa di titoli (nel corso del 2020). Non basta. Ecco perché si parla di Mes: 37 miliardi dalla Ue tramite il Mes subito e altri fondi dal Recovery Fund nel 2021. E si ribatte: meglio vendere Btp. Da quando c'è l'euro, però, gli italiani sono "usciti" dai Btp. Questo è stato un peccato perché i Btp negli ultimi 20 anni hanno battuto come rendimento quasi tutti i titoli di Stato al mondo. Ora che i rendimenti sui mercati globali sono zero, sottozero o appena sopra lo zero attirare la famiglie italiane sui Btp ha poco senso, perché tra un anno la Bce, che in dieci anni ha gonfiato il suo bilancio di quasi 6mila miliardi di euro, a un certo punto smetterà. E ci sono sempre eventi imprevedibili sui mercati che possono far salire il rischio e i tassi. Di conseguenza anche un bel "Btp Futura" o "Btp Italia" potrà oscillare anche del 10% o 20% in basso. In parole povere, il momento adatto per acquistare i Btp era quando rendevano il 5%, non quando come adesso rendono l'1%. Ma vediamo meglio questo "Btp Futura". Sul Sole24 Ore Davide Iacovoni, capo della direzione del debito pubblico del ministero dell'Economia, dice che coi Btp soliti dopo l'emissione può succedere che «i tassi d'interesse possano salire e che, di conseguenza, i prezzi scendano e questo può essere un problema per chi ha necessità di vendere prima della scadenza...questo Btp Futura, invece, avendo una sequenza crescente di cedole...scenderà di meno a fronte di un possibile incremento dei tassi di interesse, a differenza di un Btp a cedole fisse, per cui la riduzione di prezzo sarebbe più elevata». Come che sia, in ogni caso parliamo di un aumento di cedola molto piccolo, e come tutti sanno anche solo 2 anni fa i Btp avevano rendimenti quasi doppi. Insomma, comprare Btp oggi è come comprare titoli quando sono sui massimi. Non conviene. Quindi che si potrebbe fare? Grazie ai progressi della tecnologia lo Stato può ora facilmente finanziarsi come si finanziarsi come gli istituti di credito, offrendo titoli che funzionano come i conti correnti. Insomma lo Stato può fare come le banche: offrire di vendere alle famiglie dei titoli di Stato che però funzionano come dei conti correnti, cioè dove se vuoi lasci i soldi per 20 anni e, se invece ti servono, domani puoi usarli.
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Se lo Stato raccoglie in questo modo 300 miliardi ne potrà usare solo ad esempio 270 miliardi, a differenza dei Btp, perché deve tenere 30 miliardi "di riserva", ma questo è esattamente quello che fanno le banche senza grossi problemi. Per i cittadini sarebbe una soluzione attraente perché non devono più pensare se tenere molti soldi liquidi nei conti correnti o comprare titoli o fondi: verrebbero remunerati automaticamente su tutti i soldi tenuti in deposito. In questo modo si eliminerebbe per sempre il problema dello "spread" e le oscillazioni sui mercati dei Btp, perché si tratterebbe di soldi su conti il cui valore è certo. Così come è certo il valore dei 50mila euro che tieni nel conto corrente e che la banca paga per tuo conto sempre come se fossero 50mila. Dal punto di vista legale lo Stato ti ha venduto un titolo e tu hai gli stessi diritti del detentore di Btp e lo Stato ti paga il rendimento di mercato medio dei Btp, ma la cosa funziona anche come un conto corrente perché puoi usare i soldi in qualunque momento. Se lo Stato si finanziasse per 300 miliardi in questo modo e poi tagliasse le tasse e facesse investimenti rimettendo in moto l'economia anche le banche ne avrebbero benefici perché più gente pagherebbe le rate o sarebbe "solvibile". In conclusione, non c'è bisogno di indebitarsi con gli altri paesi Ue (cioè chiedere soldi al Mes) e non c'è bisogno di vendere Btp che oscillano sui mercati. Lo Stato italiano può far qualcosa di nuovo: offrire al pubblico un conto remunerato e di valore certo. Ora si parla tanto di innovazione a sproposito perché non provarci in questo campo?