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Paolo Becchi invoca pietà al coronavirus e ai giornaloni: "A settembre tutti in carcere, ma ora lasciateci in pace"

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Una tregua, per pietà. Paolo Becchi da tempo combatte una battaglia contro il terrorismo da coronavirus, sospettando che il clima da allarme perenne e numeri spropositati aiuti il governo e le istituzioni a mantenere la democrazia in una condizione "sospesa" e anestetizzata. Alla luce dell'ultimo bollettino su cui  anche i giornaloni non possono ricamare più di tanto, l'editorialista di Libero si concede un po' di amara ironia su Twitter, condividendo un titolo del  sito del Corriere della Sera.

 

 

Preparatevi pure per la seconda ondata ma lasciateci per favore in pace a luglio e a agosto. Anche ai detenuti viene concesso un permesso- premio. A settembre torneremo tutti in carcere". Come amava ripetere il mirico Nereo Rocco, il Paron allenatore del Milan anni 60 e 70, "speremo de no".

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