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Paolo Becchi, retroscena M5s: così Casaleggio e Di Battista possono ostacolare il piano di Beppe Grillo

Paolo Becchi
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Sono giorni decisivi per il futuro del Movimento 5 Stelle. Prima una intervista di Davide Casaleggio, poi il "Dibba" che esce allo scoperto e infine l'"Elevato" che fa a capire ad uno dei "gioielli di famiglia" che si è svegliato troppo tardi. Il "bello addormentato" non si è accorto che il M5s da tempo è cambiato e non ha più niente a che a fare con quello voluto da Gianroberto Casaleggio, prima "massone" e ora "seguace di Maduro" e da lui persino finanziato. Ma dai, abbiate tutti un minimo di rispetto per un morto che ci ha rimesso di suo per realizzare un progetto che a questo punto sembra fallito, ma che resterà nella storia del nostro paese. Non resta dunque che prendere atto del fallimento e fare le valigie per chi dissente? Davide Casaleggio lascia il Movimento e Grillo realizza il sogno di una alleanza stabile col Pd, del governo guidato da Conte sino a fine legislatura e di Prodi al Quirinale?

 

Può essere che vada a finire così. Grillo però ha fatto i conti senza l'oste perché se è vero che il simbolo del Movimento resta nelle sue mani, Dibba, o qualunque altro iscritto potrebbe chiedere al gestore (quindi a "Rousseau") di aprire sul sito movimento5stelle.it una pagina dedicata alla adesione alla richiesta di convocazione della consultazione per la nomina del nuovo capo politico, anche ai sensi del secondo comma dell'art. 20 del codice civile. L'istanza, sottoscritta dal primo o dai primi firmatari, dovrebbe essere implementata con la richiesta di un numero di iscritti pari al decimo del totale, il che potrebbe avvenire con le stesse modalità con cui si compila la richiesta d'iscrizione al partito: quindi una scheda da compilare telematicamente con le proprie generalità, il tutto ovviamente riservato ai soli iscritti al Movimento. L'iniziativa della raccolta firme poi dovrebbe essere pubblicizzata su ilblogdellestelle.it e sugli altri canali social per tutto il tempo necessario a raccogliere il numero necessario di sottoscrizioni. La richiesta potrebbe essere così motivata: considerato che ai sensi dell'art. 7, lettera d, dello Statuto associativo il termine per l'indizione della consultazione per l'elezione del nuovo Capo politico dell'associazione è scaduto il 23 febbraio 2020, si rende necessario, sia in considerazione dei mesi trascorsi che dell'attuale situazione politica, sociale ed economica, procedere alla nomina del nuovo Capo politico per assicurare e mantenere l'unità dell'indirizzo politico del Movimento.

 

Al facente le funzioni del Capo politico, Vito Crimi, si dovrebbe allora chiedere di indire le consultazioni per la nomina del nuovo Capo politico entro e non oltre dieci giorni dal raggiungimento, da parte dei sottoscrittori, del quorum di un decimo degli iscritti, indicando al contempo modalità e termini per la presentazione delle candidature. Casaleggio al momento è perdente. Il disegno politico di Grillo è chiaro ed è di segno esattamente contrario a quello di Casaleggio, che non può dimenticare quello che il padre aveva costruito. "Dibba" ha ancora molto seguito tra gli iscritti e nella base del Movimento. Per questo viene al momento vietata qualsiasi discussione sul capo politico. Casaleggio e Di Battista però, se vogliono, possono ancora ostacolare il disegno di Grillo e il modo per farlo è del tutto legittimo. Anzi è incredibile che il partito di maggioranza relativa non abbia da mesi un capo politico e la linea del partito venga decisa in un modo così arbitrario.

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