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Vittorio Feltri, Bersani e i cimiteri pieni: "Colpa della Lega? Caz***. Voi di sinistra campioni del mondo di assassini"

Vittorio Feltri
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Pier Luigi Bersani, esponente del Pd, non è certo uno sciocco, ma ciò non gli impedisce talvolta di pronunciare sciocchezze, che dalla sua bocca escono bene, perfino spiritose. Note e divertenti sono alcune sue battute dall'antico sapore rurale. Ne rammento una esemplificativa: «Non siamo mica qui a pettinare le bambole». Che poi significa: non perdiamo tempo a fare cose inutili. L'uomo ha dimostrato in passato di essere un politico avveduto, benché di sinistra. Quando fece il ministro si distinse per aver approvato vari provvedimenti d'impronta liberale, lui che in fondo, e anche in cima, era ed è rimasto un comunista, nonostante sia intelligente. Al di là di tutto questo, che comunque andava ricordato, l'altro giorno il politico piacentino (nato a Bettola, un nome un destino) ha fatto la pipì fuori dal pitale. Riferendosi alla dolorosa vicenda del virus, se ne è venuto fuori con una boutade scentrata. Eccola: «Con la destra al governo non sarebbero bastati i cimiteri». Come se i morti di Covid, in ogni caso assai numerosi, fossero una specialità della Lega e partiti affini.

 

 

 

Bersani ha commesso un errore grave sul piano statistico. In effetti il record dei decessi è detenuto da Milano, una metropoli ad alta densità abitativa e al centro dei traffici commerciali provenienti dal nord Europa e diretti in gran parte al sud del continente. Ma Pier Luigi si è dimenticato di dichiarare, per distrazione colpevole, che il sindaco del capoluogo lombardo è un signore di sinistra, Beppe Sala, che capeggia una giunta coerente con i programmi progressisti. Ne deriva che il principe dei becchini non è un nordista, Matteo Salvini, bensì un compagno. Non è finita. Altra cazzata di Bersani. Il quale è scivolato rovinosamente scordandosi che Bergamo, dove le persone crepavano come mosche, ha pure un primo cittadino, peraltro bravo (e aggiungo, mio amico), eletto con i voti della coalizione di sinistra, mi riferisco a Giorgio Gori, già stretto collaboratore di Matteo Renzi. Specifico che anche Brescia, altra città decimata dalla devastante infezione, è di sinistra. Da ciò si evince che il primato dei defunti non va ascritto alla parte politica avversaria dell'ex ministro emiliano, semmai alla sua.

Eppure io sono più generoso di Pier Luigi e sono indotto a credere che la catasta di salme orobiche e bresciane, portate via dalla loro terra per essere cremate altrove, siano state costrette a emigrare per cause non di tipo ideologico. Purtroppo i cimiteri locali erano talmente pieni zeppi di "ospiti" da rendere necessaria la trasferta degli ultimi pervenuti. I camion militari carichi di trapassati che partivano da Bergamo e da Brescia per meritare l'eterno riposo dipendevano - si fa per dire - da sindaci rossi. Se proprio occorre individuare dei responsabili del superaffollamento dei campi santi non bisogna quindi svoltare a destra, piuttosto a sinistra. D'altronde i comunisti, ora diventati ex tali, hanno una fulgida tradizione in campo mortuario. Indro Montanelli sulla propria scrivania al Giornale teneva un bellissimo bronzo di Stalin, e allorché gli chiesi come mai il feroce dittatore sovietico fosse sul suo tavolo di lavoro, rispose: «Lo ammiro poiché nessuno quanto lui ha ucciso tanti comunisti». Cosa vera. Pertanto Bersani non attribuisca ad altri le stragi di cui i suoi compagni sono maestri eccelsi. Gli assassini si annoverano dappertutto, in qualsiasi gruppo politico. Tuttavia, voi di sinistra, nel settore siete campioni del mondo.

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