Paolo Becchi, La Lega voti la moneta fiscale dei Cinquestelle, in cambio del sì alla nuova flat tax
Si è fatto un gran chiacchierare sui soldi promessi dal governo che non arrivano e quelli del Recovery Fund che arriveranno, forse, dal 2021. In mezzo i 36 miliardi del Mes "light", che a dire il vero possono essere richiesti già da oggi ma che potrebbero strozzarci domani. Il dato di fatto è che il popolo italiano è allo stremo e tra qualche mese potrebbero verificarsi forti tensioni sociali. Si annuncia un autunno molto caldo. I gilet arancioni, non sono sardine ma i vecchi "Forconi". E sono un fenomeno da non sottovalutare, come tutte le proteste spontanee che in questi giorni riempiono le piazze. Ma vediamo cosa si potrebbe politicamente fare per venire incontro ai bisogni del popolo italiano. Da un lato il governo ha stanziato prima 25 e poi 55 miliardi, del tutto insufficienti per far fronte alla crisi economica e sociale cui il Paese sta andando incontro, dall'altro le opposizioni che - al di là dell'offerta, a nostro modesto avviso sbagliata, di collaborazione al governo - qualche suggerimento interessante l'hanno avanzato. È di questi giorni la proposta della Lega di ampliare la flat-tax. Dal 1° gennaio 2019 è in vigore quella del 15% per i redditi dei lavoratori autonomi fino a 65 mila euro, voluta dal governo giallo-verde, ma Salvini vorrebbe adesso estendere la platea - questa è la novità - anche alle cosiddette "famiglie fiscali", quindi non solo agli autonomi ma anche a quelle famiglie composte da autonomi e lavoratori dipendenti con redditi fino a 55.000 euro annui. Una misura del tutto condivisibile, anche alla luce del fatto che garantisce il criterio della progressività fiscale previsto dalla Costituzione (il limite a 55.000 euro assicura questo criterio) e non si rivolge esclusivamente ai lavoratori autonomi. Ma è sufficiente per rimettere in piedi il Paese? Crediamo di no. Se approvata, la proposta leghista metterebbe nelle tasche di circa 40 milioni di contribuenti italiani poco più di 13 miliardi di euro. Un primo passo utile a liberare energie economiche di un'Italia in ginocchio, ma da solo non basta. Di contro il governo, col decreto "Rilancio", agli articoli 121 e 122 ha previsto l'introduzione della "moneta fiscale", una moneta nazionale parallela all'euro che servirebbe per pagare le tasse, lasciando l'euro per i consumi e gli investimenti. Una buona cosa, dovuta al lavoro di un gruppetto intelligente di parlamentari 5 stelle, che - se fosse approvata - necessita della volontà politica di attuarla attraverso una serie di decreti attuativi dell'esecutivo. Col Pd al governo, a dire il vero, lo crediamo difficile. Ma la Lega potrebbe condividere l'idea della moneta fiscale. Ecco allora la nostra proposta: le due misure, flat-tax e moneta fiscale, potrebbero andare insieme. Se la Lega, e in generale le opposizioni, hanno deciso di collaborare col governo, questo sarebbe sicuramente un buon motivo per farlo. Uno scambio è possibile: le opposizioni sostengono l'introduzione della "moneta fiscale" - sostituendosi al Pd, che in fase di attuazione probabilmente si opporrà -, e Conte si impegna ad introdurre la flat-tax leghista. I soldi del Recovery Fund potrebbero arrivare quando il paziente è già morto, e anche lì bisognerà vedere a quali condizioni e se ci conviene prenderli. Così come il Mes "light", che potrebbe avere ripercussioni quando dovremo fare i conti con la sorveglianza economica e fiscale della Ue. Su questo Lega e Fratelli d'Italia fanno dunque bene a votare contro.
Sergio Mattarella, Paolo Becchi: "Perché parla di unità morale? Quella del 1946 fu politica"
Ma perché il governo deve aspettare che gli aiuti provengano dalla Ue, alle sue condizioni, se già oggi - con flat-tax e moneta fiscale - si potrebbe rimettere in piedi il Paese? Arrivare al 2021 avendo alle spalle le due misure ci metterebbe nelle condizioni di trattare con la Ue alla pari. Parliamoci chiaro: collaborare col governo senza farne parte è per le opposizioni un suicidio, se proprio collaborazione deve esserci allora questo è uno dei pochi casi in cui ciò è conveniente all'interesse nazionale. Unire la proposta grillina della moneta fiscale a quella leghista della flat tax ci sembra una proposta che dovrebbe essere presa sul serio, dalle due forze politiche che ora sono divise, ma che all'inizio hanno governato insieme. Il tempo sta per scadere. Tra qualche mese, quando le macerie economiche e sociali saranno evidenti, il popolo potrebbe non fare più distinzione tra maggioranza e opposizione. In primis a discapito di Conte, ma anche di Salvini e Meloni. Alcune avvisaglie di nuove conflittualità sociali stanno già emergendo. Ignorarle sarebbe un grave errore.