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Vittorio Feltri e le polemiche per il caso Zangrillo: "Mi fanno più paura i virologi che non i virus"

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Mi fanno più paura i virologi che non i virus”. Poche parole che racchiudono il pensiero di Vittorio Feltri su un tema di forte attualità. Tra medici, dirigenti, esperti di vario titolo continua la confusione sul Covid-19: ognuno rappresenta una corrente di pensiero, è assai difficile che le opinioni convergano in una sola direzione. L’ultimo caso, eclatante, è legato ad Alberto Zangrillo, il primario della terapia intensiva del San Raffaele di Milano, che ha scatenato un acceso dibattito dichiarando che “il virus è clinicamente morto da tempo, ci metto la firma”.

 

 

Gli esperti vicini al comitato tecnico scientifico che sorregge il governo Conte hanno subito preso le distanze dalle affermazioni di Zangrillo, che se venissero largamente riconosciute farebbe crollare il muro di terrore dietro il quale si è blindato Palazzo Chigi per tirare avanti ancora un po’. Eppure sono diversi i virologi autorevoli che in queste ore stanno sottoscrivendo la teoria di Zangrillo, spiegandola più nel dettaglio: il virus non è più un problema a livello clinico ed ospedaliero, probabilmente perché è cambiato il nostro modo di affrontarlo e perché i nostri comportamenti lo hanno indebolito. Allo stesso tempo, però, è ancora in circolazione e quindi richiede degli accorgimenti, ma senza cadere nella trappola del terrore e dell’emergenza continua. 

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