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Vittorio Feltri: senza la plastica non vivremmo, schiaffo a Greta Thunberg e gretini

Vittorio Feltri
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A forza di fare la guerra alla plastica, quest' ultima ha vinto e pertanto resisterà nei secoli dei secoli alla faccia dei suoi numerosi detrattori stolti per non dire ignoranti. Il rilancio potente di questo materiale è avvenuto negli ultimi mesi per effetto del Corona. Ci voleva un virus micidiale per ridare attualità a questo prezioso composto. Da quando dilaga il morbo, che uccide migliaia di persone, si è riscoperta l' importanza sanitaria dell' usa e getta.

 

 

 

Oggi se vuoi bere un caffè all' esterno di un bar ti devi rassegnare a sorbirlo in un bicchierino sintetico, addio porcellana e terraglia, giudicate pericolose quali portatrici di microbi resistenti ai farmaci fin qui noti. Lo stesso succederà nei ristoranti allorché riapriranno, speriamo presto: in essi si serviranno le pietanze non più in piatti e fondine tradizionali, bensì in contenitori plastificati da buttare via dopo l' uso onde evitare eventuali contagi. Idem le posate, non più di acciaio o d' argento, piuttosto dello stesso materiale destinato al bidone della spazzatura.
Una rivalutazione inattesa visto che la moda ecologista aveva condannato tutto ciò, qualsiasi oggetto sintetico, considerato dannoso, da bandire senza indugi.
La principale avversaria di questa demonizzata sostanza ricavata dal petrolio è stata Greta, la ragazzina svedese, ignorante in quanto non scolarizzata, la quale oltre a battersi contro il surriscaldamento del pianeta, aveva puntato le sue armi debolmente aggressive sulla plastica, giudicandola, si ignora perché, nemica dell' umanità e complice dell' inquinamento di terre e mari. Una doppia idiozia. Primo perché essa è igienica, tant' è che è raccomandata dai virologi in gruppo, secondo perché trattasi di elemento riciclabile secondo il principio che in natura nulla si crea e nulla si distrugge. Non dimentichiamoci che tutto cominciò con la celluloide che serviva oltre un secolo fa per irrigidire i polsini e i colletti delle camicie dei signori o presunti tali. Da allora in poi gli studi progredirono e crearono il cellophane, il nylon e addirittura la formica con la quale si inaugurò un' epoca, quella delle cucine all' americana diffusesi negli anni Sessanta invadendo le abitazioni di quasi tutti gli italiani desiderosi di sbarazzarsi dei vecchi mobili e di sostituirli con roba più moderna. Rammento che nella mia Bergamo, durante il Boom economico, gli abitanti di Città Alta erano talmente ansiosi di novità che abbandonavano le residenze antiche per recarsi nei borghi dove sorgevano orribili condomini, dotati di bagno e di tinelli orrendi, che arredavano secondo la moda imposta dalla diffusione di angoli cottura in stile statunitense. Per decenni questa tendenza di cattivo gusto imperò in Italia, sparirono le gloriose credenze della nonna e i tavoli ottocenteschi con le gambe a botticella. L' estetica non ne guadagnò, tuttavia per le donne che spadellavano fu una conquista, tale da alleggerire il loro quotidiano e faticoso lavoro di casalinghe.
Da quel periodo in poi la marcia trionfale della plastica in qualsivoglia settore fu inarrestabile: oggi impera nell' arredamento interno di ogni automobile, nell' imbottigliamento delle acque minerali, delle bibite, impossibile arginarne l' affermazione. A un preciso momento, nei mesi scorsi, l' ideologia infantile e grottesca della Gretina ha influenzato la mentalità conformistica dei nostri governanti che per scoraggiare l' impiego del prodotto sintetico ebbero l' idea di gravarlo di una tassazione iniqua. Ne è scoppiato uno scontro tra ministri ingretiniti e industriali del comparto, specialmente emiliani, che è sfociato in un nulla di fatto proprio a causa del Covid, che ha rivalutato, come abbiamo descritto, il ricorso a tutto spiano alla benedetta plastica. Di cui rivendichiamo la convenienza. Difficilmente l' esecutivo riproporrà di rincararne il prezzo mediante imposte assurde, e la nostra civiltà andrà avanti lungo una strada perfettamente plastificata. Grazie, Giulio Natta, sia fatta la tua volontà e non quella di Giuseppe Conte.

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