Paolo Becchi inorridisce di fronte al manifesto degli intellettuali pro-Conte: "Mi ricorda il fascismo"
Nonostante tutti gli errori, il Manifesto, noto quotidiano comunista, prende le difese di Giuseppe Conte. "Chi - cinguetta al vetriolo Paolo Becchi dopo aver letto l'articolo - vuole conoscere i nomi dei sostenitori nel mondo accademico del governo li trova indicati in fondo all’appello. Un appello in larga parte di docenti universitari affinché vengano vietate le critiche al Governo. Mi ricorda tanto il Manifesto degli intellettuali fascisti". Il motivo dello sfogo dell'editorialista di Libero è semplice: tutti questi intellettuali, invece di denunciare la mancata libertà di opinione (ricordiamo che il premier non ha mai dato la parola al Parlamento, base della nostra democrazia), si lamenta chi critica tale esecutivo. Anxi, quest'ultimo secondo il Manifesto ha "operato con apprezzabile prudenza e buonsenso, in condizioni di enormi e inedite difficoltà".
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