Pietro Senaldi contro Rocco Casalino: "Se non cambiate strategia, gli italiani vi presenteranno il conto del fallimento"
Caro Casalino, la smetta di fare casino. I decreti che il suo presidente del Consiglio auto-emette ogni tre giorni per risolvere con mezzi nuovi sempre lo stesso problema sono imprecisi, lacunosi e per lo più dannosi. A volte sono anche tragicomici, come quando a ogni girar del vento cambia idea su passeggiate, corsette, metrature di libertà e cani. Altre volte sono semplicemente tragici, come quando è palese che il governo non sa distinguere tra attività economiche essenziali e secondarie. Tuttavia, il modo con il quale il premier comunica le proprie decisioni è perfino peggiore del contenuto delle stesse. Una pletorica e non richiesta introduzione volta a convincere gli italiani che lui è il migliore, e un contenuto informativo scarso e confuso sul contenuto dei divieti che egli ci pone per proteggerci.
Lo so che siete al massimo del gradimento popolare, ma non illudetevi. Pasturando da tempo in M5S, lei sa benissimo che bastano pochi mesi per bruciare due terzi del consenso. La fiducia che vi arriva dagli italiani è emotiva e transitoria, figlia del panico nel quale li avete gettati. Winston Churchill, al quale Conte indegnamente si accomuna, veniva osannato in strada come un dio dopo aver vinto la seconda guerra mondiale, ma questo non impedì agli inglesi di licenziarlo alle prime elezioni libere che seguirono il conflitto. Siccome in quest' era l' apparenza conta più della sostanza, lei Casalino, gioca un ruolo decisivo. Però la stampa le conviene provarla a gestirla, anziché tagliarla fuori, come ha fatto inducendo il premier a comunicare attraverso la sua pagina personale su Facebook i contenuti di un decreto che ancora non era stato varato e che limitava la libertà di tutti.
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Non è solo una faccenda di rispetto delle istituzioni. Il presidente del Consiglio le incarna, e questo dovrebbe spingerlo a comunicare al Paese attraverso canali ufficiali e non personali, visto che, se non ha riguardo lui per primo per la sua carica, non si capisce perché dovrebbero averlo gli italiani. È una questione anche di rispetto per i cittadini. Le persone più esposte al Corona virus sono gli anziani. Bene, mio padre, 84 anni, non ha facebook. Mia madre, 83 anni, neppure. Ho una dozzina di zie e zii tra i 75 e i 90: nessuno di loro naviga su internet e alle 23.30, quando il premier ha fatto le sue comunicazioni fondamentali alla nazione, dormivano da tempo. Chi era sveglio, non poteva comunque, data l' ora, avere la lucidità per decriptare gli enigmi di Conte.
Perciò Casalino, si converta alle conferenze stampa; a differenza del soliloquio notturno in rete, sono un' occasione di confronto. Possono mettere in difficoltà, ma anche stimolare e aiutare. Esattamente come l' opposizione e il Parlamento, che il premier ha escluso dalla gestione dell' emergenza. Comincio a pensare che per lei l' esperienza formativa non sia stata il Grande Fratello di Mediaset ma la lettura del dittatore così battezzato da Orwell in «1984», che diceva un giorno una cosa e il giorno dopo esattamente il suo contrario, usando le medesime parole per giustificare situazioni opposte. Rocco del Grande Fratello è diventato Casalino del Grande Bordello. I suoi compagni di strada sono sempre una combriccola di improvvisati, però e oggi sono al governo e il suo teatro ahimé non è più un salotto televisivo bensì l' Italia.
So che, vantando più morti di tutti, vi proponete come modello al mondo nella lotta al Corona ma in realtà il vero modello a cui lei e Conte vi ispirate è il dittatore cinese Xi Jinping.
Però quello è bravo e si circonda di gente valida, della quale si libera in maniera spiccia se per caso sbaglia. Voi invece siete in quattro gatti a gestire l' emergenza: lei, il premier, i ministri Di Maio, Boccia, Speranza e Gualtieri, Borrelli, il vicepresidente Crimi. Ahinoi, nessuno di voi è una cima. Mentre gli italiani fuori si contagiano con il Covid-19, nelle vostra conventicola che si parla addosso voi vi contagiate l' un l' altro di dabbenaggine e incompetenza. Seguite il consiglio del presidente Mattarella, aprite la porta. All' opposizione, ma non solo: in Italia ci sono tante intelligenze, in svariati campi, che potrebbero aiutarvi. Parola ai competenti, disse Conte all' inizio di questa storia. E non si capisce davvero allora perché lei faccia parlare solo lui.
Comprendo che vogliate essere i soli a parlare al popolo, per essere i soli poi a prendersi il merito quando il Corona, come tutti i virus, sparirà da sé e non per opera vostra. Considerate però che l' epidemia sta portando la nazione al collasso economico, e i vostri provvedimenti folli non fanno che accelerarlo. Se continuate con questo andazzo, puntando i riflettori solo su di voi, gli italiani presenteranno solo a voi il conto del fallimento del Paese. I segni di insofferenza già ci sono. La gente si è già stancata di cantare inni dai balconi e sventolare bandiere. È già tempo di conti. I 600 euro promessi agli autonomi ancora non si sono visti, mentre il governo già parla di aiutare chi lavora in nero. Eravamo convinti che per questo già ci fosse il reddito di cittadinanza. Le imprese chiedono di lavorare, mentre voi vi preoccupate di pagarle per chiudere, ignorando che molti ai quali abbassate la serranda, non la rialzeranno.
I decreti della presidenza del Consiglio, che il costituzionalista Ainis giudica deboli, mentre altri giuristi li ritengono addirittura anticostituzionali, sono grida manzoniane. Contengono tutto e niente. Due giorni dopo la conferenza stampa del premier, molti esercizi non sapevano se aprire o no e le regioni hanno chiesto lumi interpretativi al Viminal.e. Sono aperti solo metà lavanderie, studi legali e commercialisti sono aperti. Intanto, il governo aumenta le multe senza però chiarire bene cosa si può o non si può fare. Ci sono podisti che fanno duecento volte di corsa il giro della casa convinti di essere nella legalità mentre i vicini li insultano e fior di avvocati e commercialisti che non sanno se stanno vìolando la legge. Pur non nutrendo grande stima in lei, illustre Casalino, non credo che il caos dipenda solo dalla sua insipienza. Temo sia una strategia: incasina, dividi, sbaglia et impera. Così però, il Paese se ne andrà per i fatti suoi, lasciandovi soli davanti alla vostra telecamera. Le Regioni del Nord, ma anche qualcuna del Sud, già lo hanno fatto.