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"Gran Torino", il miglior Clint Eastwood nella vecchiaia (con un tocco di ironia)

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GRAN TORINO
Tv. Iris ore 21
Con Clint Eastwood, Geraldine Hughes, Dreama Walker. Regia di Clint Eastwood. Produzione USA 2008. Durata: 1 ora e 56 minuti

LA TRAMA
Eastwood  è un vedovo settantenne  che vive tranquillo in un quartiere popolare. Tranquillo, però ispido, misantropo. Non gli va troppo giù che la sua zona si sia popolata poco a poco di immigrati asiatici  (lui, da giovane, ha persino combattuto la guerra in Corea).  La diffidenza, il burbero carattere non gli impediscono di affezionarsi a poco a poco a un ragazzino  con  gli occhi a mandorla, un teppistello che ha tentato di rubargli la sua auto, una ford Gran Torino del 1972 che lui ha sempre curato come un gioiellino. L'affetto è tale che quando il ragazzo è messo alle strette da una gang, lui si erge contro i manigoldi, colla spavalderia del pistolero del "Pugno di dollari". Purtroppo i tempi del "Pugno"   sono troppo lontani.

PERCHÉ VEDERLO
Perché è uno dei migliori Clint Eastwood della vecchiaia. L'età avanzata non ha diminuito di una briciola la sua bravura di interprete e regista, anzi. E  gli fornito una marcia in più  che prima non aveva: l'autoironia. Il repubblicano Clint (ha votato per tutti i presidenti di destra degli ultimi 60 anni) ora è capace di aggirare tutti i suoi rigurgiti destrorsi per arrivare alla saggia  conclusione che le idee non contano un tubo. Conta solo l'uomo.  E  il suo vedovo veterano riesce a esserlo fino in fondo,

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