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Le paure dei bambini

Timori, incubi e crisi di pianto

giovanni morelli
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Che sia del buio, dei mostri o dell'acqua, le paure dei bambini sono una faccenda seria, che fa parte del loro processo di crescita e che non va mai sminuita. Già dai primi mesi si sviluppano i primi timori: ad esempio, i neonati temono di perdere la mamma, mentre a 8 mesi si scatena la diffidenza verso gli estranei. Poi, dai 18 mesi ai 3 anni i piccini possono essere spaventati da rumori forti, ma anche dal buio, o dal temporale. Spesso, a questa età, è possibile anche che si manifesti il cosiddetto “pavor nocturnus” una forma particolare di paura, tipica dell'infanzia, caratterizzata da crisi di pianto e urla nelle prime ore di sonno, di cui il bambino non ricorda nulla quando si sveglia. Dai 3 ai 5 anni il timore più diffuso è il distacco dalla famiglia, ovvero la paura di perdere l'affetto delle persona care. In questa fase, compaiono a volte anche incubi, che non vanno negati, ma rielaborati insieme al piccolo. Molto tipica di questa età la paura di mostri e streghe, che può essere affrontata con la lettura di fiabe dove il bene trionfa sempre. Crescendo, i bambini si scontrano con altri tipi di paure, come quella del medico o del dentista, o quella degli animali domestici. Spesso anche la scuola è fonte di ansie e timori: per i voti, le interrogazioni, timore di deludere le aspettative dei genitori ecc. Cosa possono fare i genitori? Prima di tutto, è importante alimentare l'autostima dei figli, perché la fiducia in se stessi è l'arma migliore per superare le paure. Molto utile è anche l'analisi dei disegni, che sono lo specchio dell'animo dei più piccoli e possono rivelare anche cose non dette o inconsce.

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